Borse in rialzo  

Borse in rialzo

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Pubblicato il: 02/11/2018 09:50

In deciso rialzo in avvio di giornata le piazze finanziarie europee, in scia all’andamento delle Borse asiatiche, in progresso sui segnali di distensione nella guerra commerciale tra Cina e Usa. Ha chiuso positiva la piazza finanziaria di Tokyo con il Nikkei 225 che ha segnato +2,56% a 22.243 punti. Chiusura positiva ieri anche per Wall Street: il Dow Jones ha segnato un rialzo dell’1,06% a 25.380 punti, lo S&P 500 dell’1,06% a 2.740 e il Nasdaq ha guadagnato l’1,75% a 7.434. Nel Vecchio Continente, a 10 minuti dall’avvio delle negoziazioni, il Cac 40 di Parigi segna +1,31% a 5.152 punti; il Dax di Francoforte avanza dell’1,39% a 11.628; il Ftse 100 di Londra registra +0,79% a 7.170. A Milano il Ftse Mib avanza dell’1,26% a 19.426, mentre l’All Share +1,21% a 21.369. Sul fronte obbligazionario, in calo il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi dopo la chiusura a 299 bp. Questa mattina in avvio si attesta a 292 con un rendimento del 3,36%.

Tra le blue chips vola Moncler che non fa prezzo in avvio ed entra in contrattazione scambiata a 32,61 euro (+6%). Positivo il comparto automobilistico con Fca che segna +3,77%, Exor +2,49%, Ferrari +1,42%, Cnh +2,38%. Soldi anche su Pirelli (+3,2%) e Brembo (+2,15%). Tra i bancari, in attesa degli stress test di Eba e Bce che verranno pubblicati oggi a mercati chiusi, Banco Bpm vola a +4,34%, Ubi banca segna +2,25%, Bper +2,19%, Unicredit +1,84%, Intesa Sanpaolo +1,8%. Indiscrezioni de Il Sole24Ore indicano che tutte le banche italiane sottoposte al test europeo lo avrebbero superato: si tratta di Intesa Sp, Unicredit, Ubi e banco Bpm. Sempre secondo il quotidiano finanziario, gli altri sei istituti sottoposti a test parallelo (Bper, Carige, Mediobanca, popolare di Sondrio, Iccrea e Credem) avrebbero superato la prova con la sola Carige in condizioni di maggiore difficoltà a causa di un Cet 1 sotto il 5,5% in caso di scenario avverso.

Intanto diversi i dati macroeconomici che verranno diffusi in giornata. In Germania l’indice dei prezzi alle importazioni mostra segni di rallentamento e si attesta a +4,4% rispetto a +4,8% del mese precedente, ma soprattutto delude le attese che indicavano +4,6%. A livello annualizzato l’incremento è dello 0,4% come stimavano gli analisti. In Spagna sale a 51,8 punti l’indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero. Il dato si confronta con 51,4 punti del mese precedente e con consensus a 51. Si attendono i medesimi indici di ottobre italiano e tedesco. Dalla Francia in arrivo l’indice manifatturiero e dalla zona euro l’indice Pmi manifatturiero di ottobre. Dalla Gran Bretagna un dato market mover sarà l’indice dei direttori acquisti del settore costruzioni. Nel pomeriggio, da Oltreoceano verranno diffusi il salario medio mensile di ottobre, la retribuzione oraria media annuale, le buste paga del settore non agricolo, il tasso di disoccupazione e dal Canada la variazione nel livello di occupazione. E ancora, dagli Usa, gli ordinativi di beni, escluso difesa e settore aerei, gli ordinativi alle fabbriche.