Burnout, 1 dipendente su 3 senza sostegno  

Burnout, 1 dipendente su 3 senza sostegno

Pubblicato il: 02/11/2018 17:46

Un recente sondaggio online condotto da Hays, società leader nel recruitment specializzato, tra il 5 settembre e il 5 ottobre 2018, rivela che 1 dipendente su 3 non riceve sostegno in azienda in caso di problematiche come ansia, depressione o sindrome da burnout dovute all’eccessivo stress sul lavoro. Nell’indagine, che ha coinvolto oltre 1.400 persone a livello internazionale, Hays ha chiesto ai partecipanti se avessero mai affrontato con il proprio datore di lavoro il tema delle problematiche da stress.

Coloro che hanno risposto affermativamente hanno descritto il livello di supporto ricevuto: al 25,3% degli intervistati è stato dedicato del tempo per parlare del problema in modo confidenziale con il proprio manager; al 19,9% è stata fornita assistenza o una terapia, mentre al 15,5% è stato concesso maggiore tempo libero. Infine, al 10% sono stati ridotti i carichi di lavoro o le responsabilità. Tuttavia, ben il 27% del campione dichiara di non aver ricevuto alcun tipo di supporto. Tra coloro che non hanno mai sollevato l’argomento in azienda, 1 intervistato su 3 (33%) ha affermato di non sentirsi a suo agio nel parlarne con il proprio manager, il 26% ha il timore che parlarne potrebbe danneggiare la propria carriera e il 24%, addirittura, non è sicuro di poter contare sulla riservatezza del proprio referente. Infine, il 14% ha affermato di non essere a conoscenza delle forme di supporto offerte dalla propria azienda.

“Il benessere dei lavoratori dovrebbe essere di prioritaria importanza per le imprese e i manager dovrebbero assicurarsi di fare tutto il possibile per sostenere i propri collaboratori”, ha commentato Sandra Henke, Group Head of People & Culture di Hays. “Quest’indagine rivela quanto sia importante che le aziende informino i dipendenti sul sostegno a loro disposizione in caso di problematiche come stress o ansia legati al lavoro. È fondamentale che si costruisca un’ambiente lavorativo in cui lo staff si senta libero di affrontare questi argomenti con il proprio responsabile”, ha concluso.