Furia maltempo, abbattuta la foresta dei violini  

Furia maltempo, abbattuta la foresta dei violini

Pubblicato il: 03/11/2018 12:30

Ancora una strage di alberi a causa del maltempo. Dopo quella di Stradivari, è stata abbattuta l’altra foresta che ha dato vita a violini oggi famosi nel mondo: la foresta della Val Saisera, la foresta degli abeti rossi. “Era l’estremo baluardo difensivo dell’Impero Asburgico – spiega Franco Polo, Coordinatore delle Guide Ambientali Escursionistiche Aigae del Friuli Venezia Giulia, secondo cui “siamo dinanzi ad un danno di cui non abbiamo ancora coscienza”. “Ho visto interi versanti con schianto di alberi e penso all’inevitabile dissesto che ne seguirà, sostiene Polo, per il quale “il danno al patrimonio naturale è pesante con ferite che non si rimargineranno subito”.

Secondo una stima realizzata dalla Coldiretti insieme a Federforeste l’ondata di maltempo ha provocato la strage di circa 14 milioni di alberi, compromettendo l’equilibrio ecologico ed ambientale di vaste aree montane e mettendo a rischio la stabilità idrogeologica. Ad essere abbattuti sono stati soprattutto faggi ed abeti bianchi e rossi nei boschi del Trentino, del Veneto e del Friuli, dove ci vorrà almeno un secolo per tornare alla normalità. “Nei boschi si trova una grande varietà di vegetali e una popolazione di mammiferi, uccelli e rettili che per il disastro è stata sconvolta, mentre – sottolinea la Coldiretti – la mancanza di copertura vegetale lascia il campo libero a frane e smottamenti in caso di forti piogge”.

“In una situazione in cui l’Italia importa già circa l’80% del legno che consuma, al danno ambientale si aggiunge quello economico con importanti ripercussioni sull’intera filiera del legno e la perdita di posti di lavoro, in aree spesso difficili. Senza dimenticare – continua l’associazione – gli effetti paesaggistici e sul turismo con le attività legate alla raccolta dei frutti del bosco come i funghi in forte espansione”. “Un disastro provocato certamente – continua la Coldiretti – dalle straordinarie raffiche di vento ma favorito anche dall’incuria e dall’abbandono. In Italia siamo di fronte all’inarrestabile avanzata della foresta che senza alcun controllo si è impossessata dei terreni incolti e domina ormai più di 1/3 della superficie nazionale con una densità che la rende pero’ del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza”.

“E’ praticamente raddoppiata rispetto all’Unità d’Italia la superficie coperta da boschi che oggi interessa 10,9 milioni di ettari, ma, per effetto della chiusura delle aziende agricole, si trovano ora senza la presenza di un agricoltore che possa gestirli. Per difendere il bosco italiano – conclude la Coldiretti – occorre creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli e dai consorzi forestali”.