Alimenti: Waste Watcher, 9 su 10 si sentono in colpa per il cibo gettato  

Food Waste, ritratto dell'Italia 'pentita'

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Pubblicato il: 05/11/2018 14:20

Nove italiani su 10 si rammaricano (91%) e ammettono i loro sensi di colpa (92%) per il cibo gettato. Quattro italiani su 5 giudicano un’assurdità irresponsabile buttare il cibo ancora buono e 4 su 10 dichiarano di aver ridotto gli sprechi nell’ultimo anno. Come? Controllando cosa serve davvero prima di fare la spesa (96%) ma anche congelando il cibo cucinato in eccesso (92%). Nei primi 20 anni dalla nascita di Last Minute Market arriva il ritratto di un’Italia che si ‘ravvede’ dagli sprechi nei dati del rapporto 2018 dell’Osservatorio Waste Watcher presentato oggi a Bologna.

Ma quanto pesa il cibo sprecato in Italia? Sul piano della distribuzione, grava per 9,5 kg/anno ad ogni mq di superficie di vendita negli ipermercati e per 18,8 kg/anno ad ogni mq nei supermercati. Tradotto per ogni consumatore italiano significa una produzione di spreco di 2,89 kg/anno pro capite, vale a dire 55,6 gr a settimana e 7,9 gr al giorno solo sul piano distributivo.

Sono i dati del progetto Reduce promosso dal Distal (Dipartimento Scienze e Tecnologie Agroalimentari) dell’Università di Bologna con l’Università della Tuscia e il ministero dell’Ambiente, nell’ambito della campagna Spreco Zero di Last Minute Market. Il progetto Reduce attraverso i Diari di Famiglia ha esaminato anche i dati reali dello spreco domestico del cibo in Italia: la vera ‘voragine’ degli sprechi perché nelle nostre case gettiamo ogni anno 36 kg annui di alimenti pro capite.

Un danno economico secondo 9 italiani su 10 (93%) e di forte impatto diseducativo sui giovani (91%) alla luce dei dati del Rapporto 2018 dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market / Swg presentati oggi.

Nella pratica quotidiana il 63% degli intervistati dichiara di gettare il cibo una volta al mese (17%) o anche meno frequentemente (46%). Il 15% sostiene di gettare cibo una volta ogni due settimane, il 15% una volta a settimana e solo l’1% della popolazione ritiene di gettarlo quotidianamente o in misura di 4/5 volte a settimana. Le ragioni: il cibo è scaduto (44%) o ha fatto la muffa (41%), non ha un buon odore/sapore (39%) o era stato acquistato in quantità eccessiva (36%).

Ecco le contromisure: il 56% dei cittadini se ha cucinato troppo conserva il cibo che è avanzato, il 46% (1 cittadino su 2), appena un alimento è scaduto, controlla che sia ancora buono prima di buttarlo, e nel caso lo utilizza, il 41% si assicura che il cibo a rischio di guastarsi venga mangiato prima, il 30% compila una lista della spesa per non comprare più del necessario.

Cosa si getta, nelle case degli italiani? La verdura e frutta fresca guidano questa ‘hit’, seguite da pane fresco, cipolle e aglio, latte e yogurt, formaggi, salse e sughi. Tutti ammettono di aver buttato negli ultimi 7 giorni almeno un etto di pane e pasta, salse e sughi, frutta, yogurt, prodotti surgelati o per la colazione. Ma anche dolci, legumi, bevande alcoliche, ecc….

Come invertire la tendenza? Secondo il 96% degli italiani è urgente un attento controllo su quanto serve prima di fare la spesa. Ma il 94% propone anche di congelare il cibo che non si riesce a mangiare a breve, di fare attenzione alle quantità di cibo che vengono cucinate e di verificare che i cibi siano realmente scaduti prima di buttarli.

Sul fronte della governance, gli italiani auspicano: iniziative di sensibilizzazione, rivolte alle scuole per 9 italiani su 10 (90%), e agli stessi cittadini per evidenziare il danno economico legato allo spreco (88%) e il danno ambientale (88%).

E quali sono le tecnologie più corteggiate? Al top i sistemi di pianificazione della spesa (85%), i packaging intelligenti che cambiano colore (84%) e i sistemi di controllo delle temperature del frigo (84%).

Ai figli, invece, cosa si insegna? A non sprecare il cibo (86%) e a scegliere innanzitutto la qualità (86%), quindi la stagionalità del cibo (85%) e un po’ meno il risparmio nell’acquisto (81%).

E come ha influito la sensibilizzazione di questi anni? Sostanzialmente senza differenze per il 57% degli intervistati, mentre per 4 italiani su 10 lo spreco è diminuito (39%).

“Mangiare è un atto di giustizia e di civismo: verso noi stessi, verso gli altri, verso il mondo – spiega il fondatore Spreco Zero Andrea Segrè – I paradossi del cibo sono evidenti: 815 milioni di individui sulla terra soffrono la fame e 1 persona ogni 3 è malnutrita. Ma intanto una persona su 8 soffre di obesità. A breve prenderanno il via le iniziative della campagna Spreco Zero per i primi 20 anni di Last Minute Market, un progetto nato fra l’autunno 1998 e la primavera ’99 che vogliamo celebrare con molte iniziative fino al 5 febbraio 2019, sesta Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco”.

Arriva intanto la nuova edizione del Premio Vivere a Spreco Zero, testimonial l’artista Giobbe Covatta. Anche i cittadini potranno partecipare al contest fotografico con le loro buone pratiche antispreco, inviando l’immagine e un testo con hashtag #sprecozero su twitter e instagram. Le premiazioni sono previste il 28 novembre a Bologna, nell’ambito dell’edizione 2018 della Campagna ‘Spreco Zero’ e all’interno del progetto 60 Sei Zero sostenuto dal ministero dell’Ambiente.