Gilet gialli, vertice di emergenza all’Eliseo  

Gilet gialli, vertice di emergenza all'Eliseo

Emmanuel Macron (AFP)

Pubblicato il: 02/12/2018 14:52

Riunione di emergenza all’Eliseo per fare il punto sulla mobilitazione dei ‘gilet gialli‘. Al termine non sono previste dichiarazioni di Emmanuel Macron. Ma, intanto, il ministero dell’Interno francese rende noti alcuni dati sulle manifestazioni di sabato: alle proteste in tutta la Francia hanno partecipato 136mila persone. La precedente mobilitazione del 24 novembre aveva visto in piazza 106mila persone. Secondo il ministero, i feriti negli scontri sono stati invece 263.

Al vertice di emergenza all’Eliseo hanno partecipano, oltre al presidente Macron, il ministro dell’Interno Christophe Castaner, il segretario di Stato Lawrence Nunez e il ministro della Transizione Ecologica, François de Rugy.

MACRON – Di ritorno a Parigi dal G20 di Buenos Aires, il capo dell’Eliseo ha fatto visita all’Arco di Trionfo, danneggiato durante le manifestazioni. Accompagnato dal ministro dell’Interno, il presidente ha reso omaggio alla fiamma del Milite Ignoto.

Ma continuano le contestazioni. “Macron démission!”, Macron dimissioni: è quanto ha gridato un gruppo di gilet gialli all’indirizzo del presidente attorno all’Arco di Trionfo. Separati da un cordone di polizia, i manifestanti anti-Macron hanno anche intonato la Marsigliese, mentre poche altre persone gridavano “Viva Macron”. Sulla Avenue Klebe, riportano i media francesi, il presidente ha salutato un drappello di vigili del fuoco e agenti di polizia.

PREFETTURA – La prefettura di Parigi ha riferito che nelle manifestazioni di sabato nella capitale sono state fermate 412 persone, delle quali 378 risultano ancora in stato di fermo. Il portavoce del governo, Benjamin Griveaux, parlando con l’emittente Europe 1, ha detto che l’esecutivo sta valutando tutte le opzioni per fermare le violenze dei manifestanti. “Dobbiamo pensare ai passi che possiamo compiere” ha detto Griveaux, dopo che il ministro dell’Interno Castaner ha evocato il ricorso allo stato di emergenza.