Insetti nel piatto, 4 italiani su 10 disposti a provare 

Insetti nel piatto, 4 italiani su 10 disposti a provare

Pubblicato il: 03/12/2018 11:50

Cavallette, grilli, coleotteri, bruchi e scorpioni. Oltre il 40% degli italiani ritiene che gli insetti possano essere uno dei cibi del futuro e sono in particolare i giovani tra i 18 e i 34 anni a dimostrare maggiore apertura (49%) contro il 63% degli over 55 che pensa che gli insetti non saranno mai accettati come alimenti in Italia. Lo rileva una ricerca a Doxa realizzata per l’azienda Rentokil Initial per indagare il sentimento degli italiani rispetto all’entomofagia.

Trovando cibi a base di insetti nel menu del ristorante, il 19% degli italiani intervistati li assaggerebbe incuriosito dal gusto, mentre il 21% sarebbe stupito e indeciso se assaggiarli. La ricerca ha anche chiesto agli italiani cosa pensano degli effetti sulla salute derivanti da questi alimenti, indipendentemente dal fatto che desiderino o meno assaggiare gli insetti. Risultato, 7 italiani su 10 pensano che cibi a base di insetti possano avere effetti benefici e fornire nutrienti utili al nostro organismo.

E in effetti, secondo uno studio condotto dalla Fao nel 2013, oltre ad essere ecosostenibile grazie alla facile reperibilità della materia prima, un’alimentazione a base di insetti è anche nutriente e ricca di proteine, grassi buoni, calcio, ferro e zinco e in generale più salubre rispetto a quella ‘tradizionale’.

Ma nonostante la riconosciuta ecosostenibilità di cibi a base di insetti, secondo il 73% degli italiani servono maggiori attenzioni in termini di sicurezza alimentare e pratiche igieniche, e il 55% è molto preoccupato dal punto di vista sanitario per le pratiche che possano essere utilizzate o meno nella lavorazione degli insetti ad uso alimentare.

In attesa di vedere se davvero scatterà questa rivoluzione nel piatto, il Parlamento Europeo ha introdotto, lo scorso 1 gennaio, nuove regole per la vendita dei novel food, quindi anche degli insetti, e la normativa europea si sta evolvendo per restare al passo con i tempi e saper rispondere anche ai dubbi posti dai nuovi trend alimentari.