Furti da biglietterie e parcometri Atac: 11 arresti  

Furti da biglietterie e parcometri Atac: 11 arresti

Foto di repertorio (Fotogramma)

Pubblicato il: 05/12/2018 12:04

Attraverso alcuni stratagemmi e approfittando della vetustà ed obsolescenza delle macchine emettitrici di biglietti, rubavano dalle casse banconote e monete. Per questo motivo 11 vigilantes sono finiti agli arresti domiciliari a Roma con l’accusa, a vario titolo, di peculato e simulazione di reato ai danni dell’Atac. Per altri due è stato applicato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il provvedimento restrittivo della libertà personale è stato adottato sulla scorta delle indagini svolte dalle Fiamme gialle del Gruppo Frascati, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, che hanno fatto emergere gravi e reiterate condotte da parte delle guardie particolari giurate (Gpg) dipendenti della società di vigilanza aggiudicatrice dell’appalto relativo alla gestione dei servizi di prelievo, ricarica, trasporto e vigilanza dei titoli di viaggio e del denaro delle casse automatiche (parcometri, biglietterie, macchine distributrici di biglietti bus e metro) di proprietà dell’Atac spa.

I diversi riscontri eseguiti, sia presso l’azienda municipalizzata sia esaminando le stesse macchine distributrici di biglietti, hanno permesso di delineare un collaudato sistema criminale, tanto semplice quanto dannoso. Il profitto veniva utilizzato per l’acquisto di beni di consumo di varia natura e per il pagamento di vacanze. Tutti gli indagati erano ampiamente a conoscenza del sistema, ma alcuni di loro preferivano agire individualmente o, comunque, senza dividere con il collega di turno il provento dell’attività illecita. La media del guadagno illecito per ciascuno degli indagati variava dai 250 euro ai 500 euro a testa al giorno. Per giustificare gli ammanchi, quando rilevati dalla società titolare dell’appalto in sede di rendicontazione, le guardie ricorrevano a espedienti di ogni tipo, arrivando anche a simulare dei tentativi di furto.

“Tutti i lettori banconote bloccati… Biglietti bloccati, soldi rubati”. Così in una conversazione intercettata parlava con un collega una delle guardie giurate finite ai domiciliari. “Sto gonfio come un uovo”, si vantava uno degli indagati con un suo complice spiegando che “ce stava il concerto a piazzale Flaminio, c’era il concerto a Piazza del Popolo, quindi Flaminio, Spagna, Lepanto, Ottaviano… Stavano tutte schioppate… Tutte piene”. L’indagine è partita grazie alla denuncia di un’altra guardia giurata, che si era rifiutata di dividere la somma illecitamente prelevata, e del legale rappresentante della società.