Puffy e couture, il piumino torna a ruggire  

Puffy e couture, il piumino torna a ruggire

Il piumino reinterpretato per la fall/winter 2018-2019. Da sinistra Maison Margiela (Fotogramma/Ipa), Chanel (Afp) e Sportmax

Pubblicato il: 07/12/2018 16:15

Non chiamatelo solo piumino. Il copricapo più gettonato di stagione è molto più di una giacca qualsiasi. Morbido, confortevole e senza tempo, il duvet sfiora persino la couture grazie ai nuovi materiali superleggeri a prova di gelo (non è un caso se Moncler gli ha dedicato la linea Genius, chiamando all’appello Pierpaolo Piccioli di Valentino). Di anno in anno i suoi soffici cuscinetti si sono guadagnati un posto d’eccezione sulle passerelle che contano, venendo ridisegnati e adattati per garantire praticità senza perdere un briciolo di stile.

Sono passati anni dall’epoca dei paninari, che l’avevano trasformato nel loro giubbotto del cuore, ma la puffet jacket – come viene chiamata Oltremanica – non è più ingabbiata nel suo ruolo di giacca ‘antifreddo’, pronta a proteggere dalle intemperie del maltempo, ma è riuscita a imporsi come vera tendenza, idolatrata da ogni fashion victim che si rispetti.

Merito del revival, va detto, che anche quest’anno il piumino ha avuto sulle pedane internazionali. Celebrato da Chanel, Marco De Vincenzo, Maison Margiela, Jil Sander, Prada e Moncler, la tendenza ha contaminato anche gli accessori: dagli stivaletti cocoon firmati Stuart Weitzman, alle shopper bag Benetton e Valextra, fino alla pochette super puffy di Benedetta Bruzziches. E se il coloratissimo coprispalle di Marco De Vincenzo guadagna consensi, il bomberino di Chanel si porta calato sulle spalle, mentre John Galliano da Maison Margiela lo scolpisce destrutturandolo, con tagli e sovrapposizioni tridimensionali che lo fanno somigliare a un cappotto di haute couture più che a un capo da strada. Tagli e colori decisi, infine, per Sportmax che lo propone in versione urban.

Per sceglierlo vale la regola di accompagnare le forme del corpo e le simmetrie. Sì al modello corto se si è alti e slanciati. No allo stile XL o ai modelli arricciati in vita se si è un po’ fuori forma. Lato colore, dimenticate le tinte scure e smorte: bene la declinazione fluo, i vitaminici giallo, rosso e verde e blu elettrico. Più eccentrici ma decisamente cool le tonalità argento, burgundy e il bianco immacolato. Niente paura di assomigliare all’omino Michelin, però. Anzi. L’accostamento al il celebre personaggio dell’azienda di pneumatici – che quest’anno compie 120 anni – potrebbe essere un vanto, visto che Bibendum (questo il nome del simpatico ometto bianco) è stato appena incoronato ‘icona del millennio’ durante l’Advertising Week di New York.