Ambasciatore italiano a Doha: “Mondiale 2022 motivo orgoglio per Qatar”  

Ambasciatore italiano a Doha: Mondiale 2022 motivo orgoglio per Qatar

Pasquale Salzano

Ambasciatore italiano in Qatar

Pubblicato il: 18/12/2018 12:50

“Il Qatar ha puntato molto sul successo della grande sfida per i Mondiali di calcio 2022. Per il piccolo ma ricchissimo Emirato è motivo di grande orgoglio poter ospitare per la prima volta in un paese arabo un evento di tale richiamo internazionale. Circa 200 miliardi di dollari sono stati stanziati dal governo di Doha per la Coppa del Mondo del 2022. Ma la sfida non si limita solo alla realizzazione delle infrastrutture necessarie ad ospitare l’evento. A Doha c’è consapevolezza che sarà necessario creare anche condizioni di accoglienza, nella propria società, idonee per una comunità di tifosi che, nei numeri e nei comportamenti, sarà molto ampia e culturalmente diversificata. Ma è una sfida che non spaventa e per la quale il governo sta lavorando da tempo insieme con le associazioni internazionali di tutela dei diritti umani”. Lo ha detto l’Ambasciatore d’Italia in Qatar, Pasquale Salzano, in una intervista all’Adnkronos, parlando dei Mondiali di calcio la cui finale si giocherà il 18 dicembre esattamente tra quattro anni nell’Emirato e che coincide con la festa Nazionale del Qatar.

“Proprio di recente è stata approvata in Qatar una nuova legislazione sul lavoro considerata dall’ILO, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, come un notevole passo in avanti nel percorso di riforme avviato dal Paese. Ci sono naturalmente ancora spazi di miglioramento, ma le nuove misure in vigore offrono una maggior tutela per i lavoratori immigrati e rappresentano una risposta concreta alla salvaguardia dei diritti fondamentali”, ha proseguito l’ambasciatore.

“I lavori in vista del Mondiale stanno proseguono a ritmi sostenuti e riguardano ogni tipo di infrastrutture dalle strade ai ponti, dai porti alle linee metropolitane, ma anche edilizia civile e strutture ricettive. È chiaro che l’attenzione maggiore è concentrata sui nuovi stadi che sono stati progettati dai migliori architetti internazionali come opere uniche nel loro genere”.

“Si va dallo stadio che ricorda la forma della gahfiya (tipico copricapo arabo, n.d.r.), a quello che riproduce una gigantesca tenda beduina, di difficilissima realizzazione tecnica ed affidato proprio ad un consorzio di aziende italiane. Un dettaglio molto insolito è dato dal fatto che tutti gli stadi saranno dotati per la prima volta di impianti di aria condizionata e saranno realizzati in maniera sostenibile, a zero emissioni di Co2. Inoltre la loro costruzione sarà prevista in modo tale da consentire, al termine dei Mondiali, il totale o parziale trasferimento delle strutture per poter essere donati a paesi in via di sviluppo”, ha spiegato l’Ambasciatore.

Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, sta spingendo molto per ampliare il Mondiale del Qatar 2022 da 32 a 48 squadre. “So che si è parlato in ambito Fifa dell’eventualità di anticipare già al 2022 il Mondiale a 48 squadre. Non conosco lo stato dell’arte, ma in generale l’attitudine dei qatarini è caratterizzata da una postura aperta e inclusiva. Anche sul piano cruciale dell’accoglienza dei tifosi, Doha -e da ultimo lo stesso Ministro degli Esteri intervenendo ai MED Dialogues a Roma- ha affermato di voler garantire la massima apertura, anche per i tifosi provenienti dai paesi con i quali ad oggi permane una situazione i crisi: Arabia Saudita, Emirati, Bahrein, Egitto”.

Il Qatar investe da tempo in infrastrutture sportive che hanno pochi rivali al mondo. “L’Aspire Zone è uno dei complessi sportivi più estesi e più all’avanguardia a livello mondiale, che occupa una superficie di oltre 2.5 km quadrati ed è in grado di offrire servizi e tecnologie per l’allenamento sportivo professionale particolarmente apprezzate”.

In Qatar la cultura sportiva assume un’alta rilevanza formativa per il positivo sviluppo sociale e costituisce rilevante fattore di aggregazione tra popoli e culture. Non a caso il Ministro competente per lo sport lo è anche per la cultura, essendo considerati elementi interdipendenti e imprescindibili per una completa formazione. Lo sport, la cultura, le arti hanno sempre mantenuto una netta indipendenza rispetto alla politica, salvaguardandone così i caratteri di inclusività e diversità. A titolo esemplificativo, Doha -ha aggiunto Salzano- ha ospitato di recente una mostra organizzata dall’Ambasciata d’Italia e dalla Triennale di Milano, dove erano esposte opere realizzate da artisti di tutto il mondo e dell’area del Golfo, in particolare del Bahrein e dall’Arabia Saudita. Le autorità qatarine non hanno avuto alcuna difficoltà ad esporre anche gli oggetti provenienti dai paesi confinanti e la mostra è stata visitata dallo stesso dal Ministro della cultura e dello sport. Il messaggio emerso è molto chiaro: la cultura, le arti e le discipline sportive superano i confini e le divisioni e non incontrano alcun tipo di pregiudiziale politica”.

“In Qatar ci sono circa 2500 italiani residenti -su circa 2,6 milioni di abitanti- ma questa cifra non tiene conto anche dei connazionali che risiedono per soggiorni temporanei. I qatarini invece sono meno di 300mila e le donne occupano un ruolo senza dubbio rilevante nella società. Hanno totale libertà di guida, di lavoro e ricoprono ruoli prestigiosi. Ispiratrice e sostenitrice di un ruolo efficace e profondo delle donne nella società è stata da sempre la Sceicca Moza, madre dell’attuale Emiro, che è considerata una delle donne con maggior “visione” nel campo della cultura, delle arti, della ricerca scientifica”, ha aggiunto l’Ambasciatore italiano a Doha.