Le misure in manovra 

Le misure in manovra

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Pubblicato il: 20/12/2018 13:34

L’intervento sulle pensioni d’oro, la revisione degli oneri annui per reddito e pensioni, le dismissioni immobiliari ma anche la spending review e la stretta sui Giochi e la web tax. Questi alcuni degli interventi del governo per rispondere alle richieste Ue, indicati dal premier Giuseppe Conte nell’informativa al Senato.

REDDITO E QUOTA 100 – Per rispondere alle richieste della Commissione Ue “sono state affinate le misure contenute nel disegno di legge di bilancio”, dice Conte, rivedendo l’onere annuo delle misure del Fondo per il reddito di cittadinanza e quello per gli interventi pensionistici ma mantenendo integro l’impatto concreto di queste due misure. Le risorse da destinare alla riforma delle pensioni, con l’introduzione di quota 100, vengono così tagliate di 2,7 miliardi. Quelle destinate al reddito di cittadinanza subiranno una decurtazione di 1,9 miliardi.

PENSIONI – Il governo introduce un “raffreddamento” dello schema di indicizzazione dei trattamenti pensionistici di più cospicuo importo. Inoltre si interviene sulle cosiddette pensioni d’oro, con riduzione dei trattamenti più elevati, attraverso la previsione di un contributo di solidarietà temporaneo e progressivo per scaglioni di reddito. Le pensioni saranno rivalutate al 100% per gli importi fino a 1.521 euro mensili. Per gli assegni superiori è previsto il ”raffreddamento”: quelli fino a 2.535 euro saranno rivalutati del 90% e quelli superiori del 75%.

FONDI UE – Il governo ha quantificato gli effetti dell’utilizzo, in via prioritaria da parte delle Regioni, delle risorse già stanziate nei programmi cofinanziati dai fondi strutturali e di investimento europei per la realizzazione degli interventi di mitigazione dei rischi ambientali e idrogeologici.

DISMISSIONI – Al via un piano straordinario di dismissioni immobiliari che consentirà invece allo Stato di incassare 950 milioni il prossimo anno, più altri 150 milioni l’anno nel biennio 2020-2021

STRETTA SU GIOCHI E WEB TAX – Su lato delle entrate, si prevede la revisione delle ‘clausole di salvaguardia Iva’ per gli anni 2020-2012, l’istituzione di un’imposta sui servizi digitali gravante sui soggetti che nell’esercizio di attività di impresa prestino servizi digitali e che superino determinate soglie di ricavi; l’abrogazione del credito di imposta relativo alle deduzioni forfetarie in materia di Irap riconosciute in favore dei soggetti passivi che impiegano lavoratori dipendenti a tempo indeterminato in alcune Regioni; l’abrogazione del credito di imposta in favore dei soggetti che compiono investimenti in beni strumentali nuovi; l’abrogazione dell’aliquota ridotta Ires in favore degli enti non commerciali; un pacchetto di misure che incrementa il prelievo nel settore dei giochi attraverso l’aumento del Preu applicabile agli apparecchi da divertimento e intrattenimento e la riduzione delle percentuali minime di pay-out; inoltre, si introduce dal primo gennaio 2019 l’imposta unica sui concorsi pronostici e sulle scommesse.

PA – Per le amministrazioni centrali si prevede un rinvio della presa di servizio degli assunti al 15 novembre 2019, ma limitato alle assunzioni derivanti del turn over ordinario dell’anno precedente.

SPENDING REVIEW – Sono state inserite alcune riduzioni e riprogrammazioni della spesa pubblica. In particolare, nello stato di previsione della spesa del Mef, sono previste misure volte a definanziare le risorse del Fondo per favorire lo sviluppo del capitale immateriale, la competitività e la produttività di 75 milioni di euro per l’anno 2019 e di 25 milioni di euro per l’anno 2020.

FONDO COESIONE – E’ stata programmata una rimodulazione delle disponibilità di cassa del Fondo per lo sviluppo e la coesione territoriale destinato a misure per il superamento degli squilibri socio-economici territoriali, per 800 milioni di euro per l’anno 2019.

FS – E’ stata programmata una rimodulazione delle risorse finanziarie per 600 milioni di euro per l’anno 2019, prevedendo un incremento, per ciascuno degli anni dal 2022 al 2024, di 200 milioni di euro delle risorse destinate alla società Ferrovie dello Stato per la realizzazione dei progetti previsti; infine, abbiamo previsto una rimodulazione, con riduzione di 850 milioni di euro per l’anno 2019 e un incremento, per progressivo per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024, di 150 milioni di euro e, per l’anno 2025, di 100 milioni di euro della quota nazionale per il finanziamento delle politiche comunitarie.

INTERVENTI STRAORDINARI – Il Governo ha ottenuto che sia applicata la flessibilità prevista dal Patto di stabilità e crescita in misura pari a quasi lo 0,2% del Pil per interventi straordinari per la messa in sicurezza delle infrastrutture viarie (viadotti, ponti, strade, gallerie) e la gestione dei rischi connessi al dissesto idrogeologico.