Ambiente: il 2018 di Greenpeace, dalla tutela dell’Antartico alla Cop24  

Un’altra battaglia cara all’associazione ambientalista è quella per la tutela di ecosistemi come le foreste pluviali. Tra le importanti vittorie ottenute nell’arco di quest’anno da Greenpeace, c’è infatti la pubblicazione da parte di Wilmar, uno dei più grandi produttori di olio di palma al mondo, di un piano d’azione dettagliato per mappare e monitorare i propri fornitori, per contrastare la deforestazione nel Sud est asiatico.

Dodici mesi dedicati anche alla difesa degli oceani, con la lotta all’inquinamento da plastica e importanti risultati sul fronte della pesca sostenibile, come l’impegno chiaro e ambizioso del colosso del mercato europeo Bolton Food, primo in Italia con il marchio Rio Mare, per ridurre gli impatti ambientali della pesca al tonno che finisce nei propri prodotti.

E infine, la Cop24. Ma se dal summit, per Greenpeace non sono arrivate le risposte attese sul fronte del contrasto ai cambiamenti climatici, passi concreti per abbandonare il carbone e difendere il clima li ha compiuti invece Generali, uno dei maggiori gruppi assicurativi europei, dopo un anno di intensa campagna condotta da Greenpeace e Re:Common, supportate da decine di migliaia di persone che hanno aderito al loro appello.

“Quello che si sta per concludere è stato un anno pieno di traguardi, novità, manifestazioni, speranze, azioni – dichiara Alessandro Giannì, delle Campagne di Greenpeace Italia – Ci sono state anche delle delusioni, ma non saranno certo queste ultime a fermarci. Se questo 2018 è stato così intenso, combattivo e proficuo è grazie a chi ci sostiene con convinzione. Ed è questa la forza che ci spinge ad affrontare il 2019 con rinnovata energia, per continuare a denunciare i crimini ambientali con ancora maggiore determinazione”.