Borsa: Ftse Mib chiude positivo, spread in quota 220 pb  

Ftse Mib chiude positivo, spread in quota 220 pb


(Foto Afp)

Pubblicato il: 02/07/2019 18:22

Da abile negoziatore, dopo aver allentato le tensioni con Pechino, Trump ha fatto ripartire la guerra commerciale all’Unione europea. Nonostante questo, i listini europei hanno chiuso di poco sopra la parità e Milano ha sovraperformato grazie alla discesa dello spread con i titoli tedeschi, che ha spinto le utilities.

All’indomani del Consiglio dei ministri che ha varato il disegno di legge sull’assestamento di bilancio, destinato a scongiurare l’avvio della procedura di infrazione, il rendimento del decennale emesso dal Ministero di Via XX settembre è sceso sotto quota 2% (1,866%) permettendo allo spread di tornare in quota 220 punti base (222,5 pb, -3,26%).

Sul listino di Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha terminato in rialzo dello 0,65% a 21.392,87 punti, spicca il recupero di Atlantia (+3,79%) a seguito dei toni maggiormente conciliatori emersi da un’intervista al ministro Di Maio. “Siamo pronti a individuare una soluzione, a patto che Autostrade paghi e si faccia giustizia verso le vittime”, ha detto il capo politico del Movimento 5 Stelle.

Il calo degli oneri per indebitarsi ha permesso a Terna di segnare un +3,52%, a Italgas di salire del 2,24% e ad A2A di registrare un +2,2%. Tra i bancari, +0,93% di Intesa Sanpaolo, in prossimità di chiudere la cessione di 3,5 miliardi di crediti semi-deteriorati (UTP, Unlikely To Pay), e +0,36% di MPS, che ha cartolarizzato crediti per 2,3 miliardi. Di questi, la Banca Europea per gli Investimenti e la Cassa Depositi e Prestiti hanno rispettivamente sottoscritto 400 e 320 milioni di titoli senior della Classe A2.

Il tonfo del greggio, il Brent perde il 3,3% a 62,9 dollari il barile, ha zavorrato Eni (-0,97%) e Saipem (-2,7%). Segno meno, anche se più contenuto, per FCA (-0,37%). Nel giorno in cui la società è stata sotto i riflettori per le accuse arrivate dal Presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli nell’ambito del trasferimento della sede fiscale a Londra e quella legale e fiscale delle controllate in Olanda, la divisione statunitense ha annunciato di aver terminato il mese di giugno con vendite in aumento del 2% a 206.083 unità. Rosso a due cifre invece per il dato italiano (-11%).

Nuova giornata di guadagni per Ferrari (+1,39%), che ha fatto segnare un nuovo massimo storico a 146,35 euro. (in collaborazione con money.it)