Migranti: Sea Watch, gogna social per la gip  

Sea Watch, gogna social per la gip

(Fotogramma /Ipa)

Pubblicato il: 03/07/2019 13:53

“Il gip rosso si chiama Alessandra Vella, ricordiamoci questo nome”. Non sono passate nemmeno ventiquattro ore dalla decisione del giudice per le indagini preliminari di non procedere all’arresto di Carola Rackete, capitano della Sea Watch, e sui social è già scattata la gogna. Perché Vella sarebbe – nei pensieri e nei commenti dei tanti che hanno deciso di contestarla su Facebook e Twitter – non solo responsabile di aver “liberato una criminale pericolosa”, ma anche “amica degli scafisti” e “complice di assassini che fanno i soldi sugli immigrati”. E, in quanto donna, anche una “probabile putt…” cui “non dispiacciono i negr…”.

Sono senza freni gli utenti Twitter, che senza preoccuparsi di eventuali sanzioni offendono e addirittura minacciano apertamente la gip. Ché se per qualcuno sarebbe “la prima in lista da visitare da mattina a sera da centinaia di NONNI..senza parlare..ma guardando la tua faccia di m..iele per ore ed ore senza smettere!!!”, per altri “il problema è che il gip Alessandra Vella da oggi può emigrare anche lei. Se la metto sotto con la macchina mentre corro a salvare vite umane… potrà capitare, no?“.

Del resto, scrivono, “colpirne uno per educarne cento dicevano i suoi compagni. Lo faremo anche noi”. “Ma facciamolo il nome di questo Gip – ripetono -, non si sa mai che ci capita davanti con la macchina o la aspettiamo sotto casa”. E ancora: “Putt… comunista, ti verremo a cercare, e perderai il sorriso per sempre“. “Tenete a mente questo nome: #AlessandraVella. Forse – ipotizzano – sarà lei la nuova eroina delle sinistre. Forse strapperà la scena alla comandante. Forse le staranno fischiando le orecchie…”.