Omicidio Varani, confermati 30 anni a Foffo  

Omicidio Varani, ricorso inammissibile

(Fotogramma)

Pubblicato il: 03/07/2019 15:09

di Silvia Mancinelli

Il ricorso della difesa è inammissibile“. Lo ha detto il procuratore generale nell’aula Giallombardo della I sezione penale della Corte di Cassazione, Simone Perelli, nell’ambito del processo sull’omicidio di Luca Varani.

“Non sono ravvisati vizi nella sentenza – ha spiegato – in un caso da manuale dove sussistono la minorata difesa, i motivi abietti, la crudeltà e le sevizie atte a cagionare sofferenze inumane alla vittima. Bene ha fatto la Corte d’Assise d’Appello a fare la perizia accertando la libertà di Manuel Foffo a fare ciò che ha fatto, accertando così la sua piena capita di intendere e di volere. E’ possibile che una persona ‘sana’ commetta atti tanto ripugnanti, lo diceva anche Dostoevskij che nell’animo umano convivono abissi che permettono di avverare ideali alti e compiere atti demoniaci”. “Esclusa, oltretutto – ha aggiunto il procuratore – la cronica assuefazione di alcol e droga dell’imputato, risultato perfettamente ‘pulito’ tre giorni prima del delitto al punto da riottenere la patente di guida. I test neurologici erano nella norma, nonostante gli sforzi della difesa. Cosa altro si può aggiungere? Non ci sono le attuanti generiche, Foffo è stato quasi ‘costretto’ a raccontare quanto fatto, esauriti gli effetti dell’alcol e della droga e rimasto solo con un cadavere in casa”.

Nell’aula della Corte di Cassazione i legali di Manuel Foffo, Itana Crialesi e Giammarco Conca, hanno detto che “Foffo era affetto da un disturbo di personalità moderato, la risonanza magnetica evidenzia i danni propri di una persona dipendente dalle sostanze stupefacenti. Non era capace di dire di no, succube di Marco Prato, e non avrebbe commesso ciò che ha fatto se se ne fosse reso conto”. “Appena ha riacquistato la lucidità ha confessato – hanno aggiunto gli avvocati – contribuendo a far scoprire il cadavere della vittima che nessuno ha cercato”.