Trump non può bloccare utenti su Twitter  

Trump non può bloccare utenti su Twitter

(AFP)

Pubblicato il: 09/07/2019 19:49

Donald Trump non può bloccare su Twitter gli utenti che lo criticano. Lo ha stabilito la Corte d’appello del secondo circuito, a New York, evidenziando che una simile condotta del presidente costituirebbe una violazione del Primo Emendamento che, tra l’altro, garantisce la libertà di parola.

La Corte d’appello ha ribadito la linea espressa da una precedente sentenza. Il presidente, che ha quasi 62 milioni di follower, utilizza Twitter per svolgere attività ufficiali. “Il Primo Emendamento non consente a un pubblico ufficiale che utilizza un account di social media, per tutti i tipi di finalità ufficiali, di escludere le persone da un dialogo online altrimenti aperto perché hanno espresso opinioni con le quali il funzionario non è d’accordo”, ha scritto il giudice Barrington D. Parker motivando la decisione assunta dalla Corte all’unanimità.

“Se il Primo Emendamento ha un significato, è quello secondo cui la migliore risposta alle affermazioni sfavorevoli su questioni di interesse pubblico è più dibattito, non meno”, evidenziano i giudici. Il contenzioso è nato dall’iniziativa legale di 7 soggetti, bloccati dall’account presidenziale @realDonaldTrump dopo la pubblicazione di commenti sfavorevoli a The Donald nel 2017 e sbloccati in attesa della sentenza d’appello.

I legali del Dipartimento di Giustizia hanno sostenuto che l’account sia un profilo personale e che il presidente abbia il diritto di bloccare follower che ”non vuole ascoltare”. L’account Twitter sarebbe equiparabile ad una residenza privata del presidente, che non diventa di proprietà del governo anche se in quel luogo vengono svolte attività istituzionali.

I ‘blocked user’ sono stati rappresentati in aula dai legali del Knight Institute della Columbia University: secondo quest’ultimi, l’account Twitter rappresenta un’estensione della presidenza, visto che viene utilizzato abitualmente da Trump per annunciare nomine governative, difendere le proprie politiche e promuovere l’agenda legislativa. Ai cittadini, come in un dibattito pubblico, deve essere garantita la possibilità di replicare direttamente al funzionario. Anche se questo è l’uomo più potente del paese.