Caso Orlandi, “tombe vuote”  

Caso Orlandi, si aprono le tombe

Pubblicato il: 11/07/2019 09:03

Prendono il via le operazioni di apertura delle due tombe nel cimitero Teutonico, come disposto dall’ufficio del Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. A chiedere questa verifica era stata con un’istanza la famiglia di Emanuela Orlandi, scomparsa 36 anni fa, dopo l’arrivo di una lettera anonima con l’indicazione della Tomba dell’Angelo presente nel piccolo cimitero dello Stato Vaticano, “cercate dove indica l’angelo”, era riportato nel messaggio.

Gli accertamenti, disposti dal promotore di giustizia Gian Piero Milano e dal suo aggiunto Alessandro Diddi, riguarderanno oltre alla Tomba dell’Angelo in cui è sepolta la principessa Sophie von Hohenlohe, morta nel 1836, anche quella vicina in cui è sepolta la principessa Carlotta Federica di Meclemburgo, morta nel 1840.

Presenti all’apertura delle tombe il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, il suo legale Laura Sgrò e un perito, i familiari delle due donne i cui nomi sono riportati sulle lapidi. “Finalmente dopo 36 anni c’è collaborazione, un cambiamento di rotta” ha detto il fratello della giovane scomparsa arrivando in Vaticano accompagnato dal suo legale.

Il provvedimento giudiziario prevede una complessa organizzazione di uomini e mezzi con il coinvolgimento di operai della Fabbrica di San Pietro e personale del Cos, il Centro Operativo di Sicurezza della Gendarmeria Vaticana, per le operazioni di demolizione e ripristino delle lastre lapidee e per la documentazione delle operazioni. Ad occuparsi delle analisi sui resti sarà il professore di Medicina legale a Tor Vergata, Giovanni Arcudi. Decine i giornalisti, italiani e stranieri, in attesa fuori dalle mure vaticane.

IL VATICANO – “Dopo una preghiera davanti ai due sepolcri guidata dal Rettore del Collegio Teutonico, sono iniziate regolarmente le operazioni al Campo Santo Teutonico nell’ambito delle incombenze istruttorie del caso Orlandi. Non è possibile prevedere, al momento, i tempi di durata per concludere tali operazioni, che vedono impiegate una quindicina di persone” fa sapere direttore ‘ad interim’ della Sala stampa vaticana, Alessandro Gisotti.

“In particolare – spiega in una nota – sta operando il personale della Fabbrica di San Pietro per l’apertura e chiusura dei sepolcri, mentre all’acquisizione dei reperti provvede Giovanni Arcudi, coadiuvato dal suo staff, alla presenza di un perito di fiducia nominato dal legale della Famiglia Orlandi. Presenti il Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Gian Piero Milano, e il suo aggiunto Alessandro Diddi, e il Comandante del Corpo della Gendarmeria Vaticana, Domenico Giani”.

Gisotti spiega il perché della decisione di aprire due tombe: “Come indicato nel decreto del Promotore di Giustizia Vaticano, le operazioni riguardano la ‘Tomba dell’Angelo’ della Principessa Sophie von Hohenlohe e la tomba attigua della Principessa Carlotta Federica di Mecklemburgo. Sebbene la tomba indicata dal legale della Famiglia Orlandi sia, infatti, quella con l’Angelo che tiene tra le mani un libro aperto con la scritta ‘Requiescat in pace’, il Promotore di Giustizia – trattandosi di due tombe vicine ed entrambe con una edicola similare – al fine di evitare possibili fraintendimenti su quale potesse essere la tomba indicata, ha disposto l’apertura di entrambe”.

“Per ragioni processuali e in ossequio al segreto istruttorio – conclude la nota di Gisotti -, non verrà resa nota l’identità dei familiari delle due principesse sepolte; ovviamente si tratta di discendenti che sono stati informati delle operazioni e che, per amore della verità, hanno garantito la loro completa disponibilità e collaborazione con la Santa Sede e in particolare con l’Ufficio del Promotore di Giustizia”.