Borsa: Goldman penalizza Fca, S&P’s spinge UniCredit  

Piazza Affari in parità, vendite su Fca e Pirelli

(Fotogramma)

Pubblicato il: 16/07/2019 18:19

Seduta in crescendo per il listino di Piazza Affari, spinto nel corso della seconda parte dalle indicazioni arrivate dalle trimestrali a stelle e strisce. Dopo i numeri di ieri di Citigroup, oggi è stata la volta di JPMorgan, che ha terminato il secondo trimestre con un utile netto in aumento del 16% a 9,65 miliardi di dollari e di Goldman Sachs che, nonostante un’ultima riga di conto economico in calo del 6% a 2,4 miliardi di dollari, ha battuto le stime della vigilia e confermato l’incremento della cedola.

All’interno del Ftse Mib, che si è fermato a 22.204,08 punti (+0,12%), spiccano in negativo le performance di Fiat Chrysler e di Pirelli (-3,1% e -2,49% rispettivamente). Le azioni della casa automobilistica hanno dovuto fare i conti con le indicazioni arrivate da Goldman Sachs, che ha ripreso la copertura con una raccomandazione “sell” e un target price di 13,50 dollari per azione (11,50 euro, -9% sul prezzo di chiusura di ieri).

“L’ambiente sfidante in cui opera FCA continuerà ad essere tale”, è il succo del report pubblicato da Goldman Sachs che, tra le sfide che il mercato dell’auto si trova ad affrontare, cita gli strascichi della guerra commerciale, la Brexit e i target sulle emissioni CO2. Per quanto riguarda nello specifico Fiat Chrysler, Goldman Sachs vede limitate possibilità di ulteriore crescita degli utili nel Nord America, rileva diverse sfide in Europa ed un maggior deficit di conformità rispetto alla concorrenza dell’adeguamento alle norme sulle emissioni CO2. A penalizzare le azioni Pirelli sono stati invece i numeri relativi alle vendite diffusi dalla francese Michelin.

In rosso anche Atlantia (-2,35%), scelta da Ferrovie dello Stato Italiane quale partner da affiancare a Delta Air Lines e al Ministero dell’ Economia e delle Finanze per l’operazione Alitalia. Per quanto riguarda la questione Ponte Morandi, il vicepremier Luigi Di Maio ha confermato che il governo non intende fare passi indietro sulla revoca della concessione e il Financial Times ha diffuso la notizia secondo cui da uno studio Commissionato dal Comitato controllo rischi di Atlantia è emerso che criticità ad alcune travi erano già state identificate nel 2011. Fuori dal listino principale +0,27% di Astaldi dopo la nuova offerta arrivata da Salini Impregilo (-3,3%) che prevede, tra le altre cose, un aumento del proprio capitale per 600 milioni di euro.

Nel comparto bancario in particolare evidenza UniCredit (+2,61%) in scia della decisione di Standard & Poor’s di rivedere al rialzo l’outlook a “stabile” (la banca di Piazza Gae Aulenti ha un outlook migliore di quello del Paese). Denaro anche su Ubi Banca (+1,34%), Intesa Sanpaolo (+0,66%), BPER (+1,42%) e Banco BPM (+2,56%).

In un report sul comparto italiano, l’agenzia Moody’s ha rilevato i grandi progressi fatti negli ultimi anni in tema di smaltimento dei crediti problematici (la quota sul totale nell’anno corrente dovrebbe scendere all’8%, oltre la metà rispetto al 17% del 2015), evidenziando al contempo che resta tanto lavoro da fare. “Nonostante i miglioramenti, gli NPL a fine 2018 si attestavano al 9,3% del totale lordo, decisamente al di sopra del 3,2% medio delle banche europee”, riporta lo studio. Bene lo spread, confermatosi a 190 punti base. (in collaborazione con money.it)