Caso Pamela, udienza su Desmond e Awelima slitta ad ottobre  

Caso Pamela, udienza su Desmond e Awelima slitta ad ottobre

Pubblicato il: 16/07/2019 19:07

E’ slittata all’8 ottobre l’udienza davanti al gip di Macerata che dovrà pronunciarsi sull’archiviazione o meno nei confronti di Lucky Desmond e di Awelima Lucky, gli altri due nigeriani inizialmente coinvolti insieme a Innocent Oseghale nelle indagini sulla morte di Pamela Mastropietro, la ragazza romana che si allontanò da una comunità, fu fatta a pezzi e poi i resti furono ritrovati chiusi in due trolley.

Dopo l’ergastolo per Oseghale, il nigeriano che è stato condannato in primo grado per aver stuprato, ucciso e fatto a pezzi la ragazza, oggi si è tenuta l’udienza sulle posizioni di Desmond e Awelima: la procura ha chiesto per entrambi l’archiviazione ritenendo di non avere elementi. L’avvocato Marco Valerio Verni, legale della famiglia di Pamela,si è invece opposto all’archiviazione nei confronti del solo Lucky Desmond.

“L’udienza è stata rinviata all’8 ottobre”, riferisce Verni spiegando che ciò è legato sia a un difetto di notifica sia all’intenzione del gip di acquisire tutta la documentazione del processo che si è svolto in Corte di Assise nei confronti di Oseghale.

La famiglia di Pamela chiede di proseguire le indagini nei confronti del nigeriano anche sulla base delle parole dell’ex collaboratore di giustizia Vincenzo Marino, teste dell’accusa al processo, che collocava Desmond nella casa di via Spalato almeno fino a un certo punto, sulla base degli esami delle celle telefoniche e di altri due testimoni, uno dei quali ritenuto però inattendibile dalla procura.

Oggi, come già fatto in passato, l’avvocato Verni ha chiesto di fare luce sui possibili collegamenti con la mafia nigeriana: “Rinvio ad ottobre prossimo, per un difetto di notifica, ma non tutto viene per nuocere, perché per allora ci saranno probabilmente delle ulteriori novità”, ha poi scritto in un post su Fb l’avvocato Verni spiegando di aver iniziato a mettere nero su bianco il tema della “mafia nigeriana, introducendo la questione nel processo. Ufficialmente. Io vado fino in fondo”.