Non solo Texas, i precedenti  

Non solo Texas, i precedenti

(Afp)

Pubblicato il: 03/08/2019 23:06

Ennesima sparatoria di massa negli Usa. Questa volta è accaduto a El Paso, in Texas. Si tratta del decimo episodio di ‘mass shooting’ da inizio anno negli Usa. Il precedente più prossimo risale solo a pochi giorni fa. Nella notte di domenica 28 luglio a Gilroy, cittadina californiana a una cinquantina di chilometri da San Jose, sono morte tre persone, oltre all’assalitore, mentre altre 15 sono rimaste ferite, alcune in modo grave. Tra le vittime, anche un bambino di 6 anni. Secondo la ricostruzione fatta dal capo della polizia di Gilroy, Scot Smithee, l’assalitore sarebbe riuscito ad entrare all’interno dell’area, dove si svolgeva il Garlic Festival, un popolare festival gastronomico organizzato annualmente, attraverso un taglio in una delle recinzioni, per evitare i controlli di sicurezza. La polizia è intervenuta prontamente, circa un minuto dopo che l’assalitore, un uomo bianco sui trent’anni, ha aperto il fuoco sulla folla con un fucile. Gli agenti hanno ucciso l’uomo, che potrebbe essere stato aiutato da un complice, ancora a piede libero. Sabato notte, si era verificata un’altra sparatoria a New York, dove due uomini avevano aperto il fuoco durante una feste di quartiere a Brooklyn, uccidendo un uomo di 38 anni e ferendone altri 11. Dopo aver aperto il fuoco sulla folla i due assalitori si arano poi dati alla fuga. Poco dopo la polizia aveva trovato nei paraggi, nascosta tra le bottiglie e le lattine e il resto della spazzatura della festa, una delle armi usate nella sparatoria. Secondo il sito Gun Violence Archive, quello di Gilroy sarebbe il 246esimo episodio di violenza di questo tipo solamente nel 2019, su un totale di quasi 32mila incidenti, con 8.438 morti.

Gli episodi di violenza con armi da fuoco sono stati 32mila nel solo 2019, con 8.438 morti. Dieci i casi più gravi, compreso quello di oggi. Il primo risale al 23 gennaio, quando a Sebring, in Florida, cinque persone sono rimaste uccise quando un uomo, poi catturato dalla polizia, ha preso in ostaggio i clienti di una banca. Pochi giorni dopo, il 26 gennaio, in due diverse parrocchie della Louisiana, Ascension e Livingston, un 21enne uccise cinque persone, compresi i suoi genitori. Ancora a gennaio, il 28, durante un’operazione anti droga a Houston, in Texas, rimasero uccise due persone, mentre quattro agenti di polizia rimasero feriti. Il 15 febbraio, ad Aurora, nell’Illinois, un 45enne aprì il fuoco all’interno degli uffici della Henry Pratt Company, uccidendo 5 persone e ferendone altre sei. L’assalitore, un ex dipendente dell’azienda, venne ucciso dalla polizia. Il 27 aprile, a Poway, in California, un uomo uccise una persona e ne ferì altre tre dopo avere aperto il fuoco in una sinagoga. Tre giorni dopo, il 30 aprile, a Charlotte, nel North Carolina, uno studente aprì il fuoco all’interno della locale università, nell’ultimo giorno di lezioni. Sei persone venenro colpite, due in modo fatale. L’assalitore venne bloccato dalla polizia. Il 7 maggio, a High Ranch, in Colorado, due assalitori aprirono il fuoco all’interno di una scuola, uccidendo uno studente e ferendone altri otto, prima di essere arrestati. Infine, il 31 maggio, a Virginia Beach, in Virginia, l’episodio più grave finora avvenuto quest’anno. Un uomo aprì il fuoco all’interno di un edificio municipale, uccidendo 12 persone e ferendone altre cinque. L’assalitore morì durante la sparatoria.