Fiepet Confesercenti: “Valutare stop a spray nei locali”  

Fiepet Confesercenti: Valutare stop a spray nei locali

(Fotogramma)

Pubblicato il: 04/08/2019 17:35

I timori dell’emulazione ci sono, non possiamo escludere che altri giovani possano ripetere gesta simili senza rendersi conto della loro pericolosità”. Lo dice all’Adnkronos il presidente nazionale di ‘Fiepet Confesercenti’ Giancarlo Banchieri sottolineando che “altri giovani possano introdurre spay urticanti nei locali ed emulare, in maniera certamente meno organizzata”, i sette ragazzi arrestati ieri e accusati di aver usato lo spray al peperoncino per scatenare il panico e derubare il pubblico presente l’8 dicembre scorso nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo (Ancona) dove il ‘fuggi fuggi’ generale provocò sei morti e decine di feriti.

Il 12 luglio scorso Banchieri insieme al presidente nazionale di ‘Asso Intrattenimento’ Luciano Zanchi e al presidente nazionale di ‘Silb-Fipe’ Maurizio Pasca aveva firmato al Viminale un accordo con il ministro dell’Interno Matteo Salvini finalizzato a garantire un divertimento più sano nelle discoteche rendendole più sicure con una serie di accorgimenti condivisi. Alla luce di quanto accaduto nella discoteca di Corinaldo e dei possibili tentativi di emulazione di quanto compiuto dai sette arrestati, Banchieri dice: “Vietare l’ingresso dello spray urticante nelle discoteche potrebbe essere una soluzione, vorremmo valutarla con gli organi preposti”.

Banchieri spiega poi all’Adnkronos che “stiamo valutando di costituirci parte civile al processo per chiedere un risarcimento danni ai sette ragazzi arrestati ieri”. “Per fortuna quei ragazzi sono stati assicurati alla legge – sottolinea – mi auguro che si possa trovare il modo di comminare pene adeguate a chi per un furto non teme di mettere a repentaglio delle vite umane. Questa è criminalità, non si tratta di persone che alzano un po’ il gomito e che eccedono nell’ambito del divertimento. Non si possono lasciare soli i titolari dei locali a contrastare fenomeni del genere, c’è bisogno dell’intervento dello Stato”.