Morgan: “A breve l’udienza, ecco lettera dei monzesi che sono con me”  

Morgan: A breve l'udienza, ecco la lettera dei monzesi che sono con me

Pubblicato il: 06/08/2019 10:01

di Alisa Toaff

Si terrà intorno alle 10 presso il tribunale di Monza l’udienza che stabilirà le sorti della casa di Marco Castoldi, in arte Morgan. Reduce dal successo di domenica scorsa, che lo ha visto esibirsi a Livorno sul palco della piazza del Luogo Pio, di fronte a migliaia di persone, insieme al maestro Mauro Pagani, storico produttore di De André, in occasione della chiusura dello show Effetto Venezia 2019, che si è concluso con l’omaggio al grande cantautore genovese, Morgan si prepara alla sua battaglia più dura, riavere la sua casa.

E a poche ore dall’udienza, il cantautore tiene a far sapere all’AdnKronos che un gruppo di cittadini monzesi “cercano da dieci giorni di far pubblicare una loro lettera alla stampa locale – sottolinea – incontrando grande ostilità da parte loro. Così sconsolati mi hanno contattato e gli promesso di renderla pubblica prima dell’udienza, perché gli sono profondamente riconoscente”.

“Gentile signore – si legge nella missiva inviata al compratore della casa dell’artista – Lei non ci conosce e noi non sappiamo nulla di lei. Quello che conosciamo è la conseguenza di una serie di azioni anche sue che ci trova emotivamente coinvolti e ci ha portato a incrociare le nostre strade. Si starà chiedendo il perché di questo nostro scritto, che cosa vogliamo da lei. Noi vorremmo indurla a riflettere, a cambiare il suo punto di vista, a vedere questa questione anche con il cuore, e capire che questa situazione complicata provoca disagio a entrambi, sia a lei che a Morgan. Possiamo intuire che lei non ha nessuna responsabilità, che la vicenda le è quasi scoppiata in mano, ma lei deve capire che sta provocando, volente o nolente, devastazione e sofferenza“.

“Perché barricarsi dietro leggi e procedure e non accettare un dialogo che potrebbe portare a una soluzione soddisfacente per tutti? – si legge ancora nella lettera – Quella casa non è un semplice immobile, è un luogo di culto, un luogo che non andrebbe alterato in nessun modo e i cui strumenti e oggetti interni devono essere tutelati e non possono essere ritenuti comuni suppellettili di cui disfarsi in pochi giorni. Già solo questo aspetto basterebbe a smuovere un animo sensibile, una mente aperta all’arte, non solo per Morgan, ma a tutela e salvaguardia di un patrimonio culturale che deve essere preso in considerazione per il bene comune”.

“Morgan è stato il cantante e il leader di una band che nel ’98 ha ricevuto l’Mtv Award, ambito riconoscimento internazionale, come il miglior gruppo rock dell’Europa del Sud – continua – Nello stesso periodo ha prodotto dischi di Franco Battiato, Alice, suonato il pianoforte classico nei programmi televisivi per adolescenti e portato Carmelo Bene ad Mtv. Ma non solo: faceva libri di poesie con Aldo Nove, Alda Merini, vinceva premi letterari ancora prima di diventare il talent scout n.1 al mondo ed entrare nel Guinness dei primati per aver svolto in modo travolgente il suo lavoro di giurato e scoperto tra gli altri Marco Mengoni, Noemi, Antonio Maggio, Michele Bravi, Chiara Galliazzo e tanti altri artisti”.

“Morgan ha sostenuto e promosso la canzone d’autore italiana facendola comprendere a tutti, ha portato Gaber e Ivano Fossati a Rtl, che per qualche ora è diventata più vicina allo Iulm che alla radio più commerciale e ascoltata in Italia – proseguono i fan di Morgan – Tutte queste cose non sono nulla rispetto alla quantità e la qualità del lavoro che ha fatto Morgan come musicista e divulgatore’’.

“Lei potrà pensare: e a me cosa interessa, qui si parla di affari!!! La salute e il benessere psico-fisico di Morgan dipendono da quella casa, e questo è il nostro ‘affare’! Veda bene – si legge ancora nella lettera – non le stiamo certo dicendo che lei debba tenere in considerazione l’aspetto psichico e emotivo di Morgan, che se perdesse la sua casa potrebbe comunque risentirne pesantemente, ma le stiamo chiedendo, salvaguardando ovviamente i suoi interessi, da persona sensibile alle cose belle come sicuramente è di considerare tutto ciò, e diventare uno strumento anche lei curativo, così come Morgan è stato ed è per tanti, e lasciando che possa continuare a portare nelle nostre vite conoscenza e meraviglia’’.

“Perché smantellare il suo studio di registrazione, dove tutto questo viene al mondo? – prosegue la missiva – Perché non considerare che anche senatori, ministri, scrittori, giornalisti, direttori, musicisti, oltre a noi gente comune sono intervenuti schierandosi affinché questo non accada? Perché così tante persone con la voglia di combattere per Morgan? Non la fa riflettere tutto ciò? Non sarebbe più proficuo per tutti riconsiderare le sue posizioni e ripensare ad un accordo con Morgan stesso? Ci dirà che si è aggiudicato la casa all’asta. Questo lo sappiamo, ma ciò non le impedirebbe di trovare un accordo senza per forza anteporre solo il denaro a qualsiasi altra cosa, senza tener conto anche della sofferenza che questo ha causato, e al valore artistico non misurabile che quella casa ha in quanto ‘Casa di Morgan'”.

“Sì, perché aver privato il nostro caro Morgan della sua quotidiana creatività e aver indebolito la sua vitalità è qualcosa di grave per noi che amiamo fruire di ciò che fa, e lei così facendo rende anche le nostre vite più tristi e povere, e mortifica un grande artista già messo spesso e ingiustamente alla gogna – sottolineano i cittadini monzesi – Siamo certi del suo buon cuore e sappiamo che per il bene del nostro amato Marco troverà una posizione differente”.

“Siamo certi che alla fine di questo viaggio fatto insieme a noi nel mondo di Morgan e nella Casa di Morgan, nella ‘NOSTRA CASA‘, vi incontrerete e nel dialogo troverete il modo per superare questo pasticcio che indebolisce e rende ancora più vulnerabile un artista delicato e sensibile come Morgan, e anche lei”. Firmato: “cittadini e persone comuni che amano l’arte la poesia e la musica, di Morgan e in generale”.