Funerali Diabolik, riparte dialogo tra famiglia e questura  

Funerali Diabolik, dalla sorella appello anche a Mattarella

Pubblicato il: 16/08/2019 12:31

di Luca Monaco

La stessa lettera che abbiamo indirizzato al questore e al prefetto di Roma, al ministro dell’Interno Matteo Salvini, ieri sera l’abbiamo inviata via Pec anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella”. Così all’Adnkronos Angela Piscitelli, la sorella di Fabrizio, il capo degli Irriducibili della Lazio ucciso a Roma il 7 agosto scorso. L’iniziativa è l’ennesimo tentativo da parte della famiglia di ottenere che i funerali possano svolgersi in forma pubblica, alla presenza dei suoi amici.

“Durante gli incontri in questura avevamo proposto la chiesa del Santuario del Divino Amore, una scelta che per noi non è certo comoda – dice Angela Piscitelli – non è certo vicino casa per noi, ma ci sembrava un giusto compromesso che facilitava la gestione anche alle autorità e che teneva conto delle loro esigenze, visto che è lontana dal centro abitato, non ci sono strade da chiudere. Ma anche questa proposta è stata bocciata, ci hanno indicato la cappella di Tor Vergata che è un luogo ancora più spoglio e squallido del cimitero Flaminio”, dove, secondo quanto scritto nella prima ordinanza firmata dal questore Carmine Esposito, martedì 13 agosto si sarebbero dovute svolgere le esequie in forma privata alle 6 del mattino.

Adesso dopo che la trattativa avviata nei giorni scorsi con San Vitale è per il momento saltata, Angela Piscitelli ha scritto anche a Mattarella. “Se la questura non ha da farci una proposta ragionevole e dignitosa, che tenga conto delle libertà dei familiari, che hanno tutto il diritto di celebrare il funerale del proprio parente – continua la sorella di Diabolik – non ci chiamino più. Noi da parte nostra andremo avanti con l’iter legale, fino a Strasburgo se necessario”.

Per la morte di Fabrizio Piscitelli hanno espresso cordoglio i Viking Juve 1986. “Non ci sono colori davanti alla morte, ma una grande vicinanza che sentiamo in queste tragiche occasioni” si legge nel comunicato. “Vicinanza a una persona, un uomo che ha vissuto con i nostri stessi ideali, che si è battuto per essi e ne ha fatta la sua ragione di vita. Uno come noi”, sottolineano i tifosi juventini del gruppo Viking, che testimoniano la loro “vicinanza alla sua famiglia in primis, ai suoi cari, agli amici e infine ai ragazzi del gruppo che a oggi non sanno quando e se potranno essere presenti per dare l’ultimo saluto a un loro fratello”. “Ci chiediamo solamente il perché – si domandano i Viking – in un Paese cristiano, non lascino che sia Dio a giudicare questa persona e nessun altro. Crediamo che nessuno su questa terra abbia il diritto o la facoltà di negare a tutte le persone sopracitate l’ultimo saluto a Fabrizio – concludono – vicini alla famiglia Piscitelli”.