Prete No Global: “Giusto accoglierli ma anche aiutarli a casa loro”  

Prete No Global: Giusto accoglierli ma anche aiutarli a casa loro

(Fotogramma)

Pubblicato il: 16/08/2019 13:37

Partire dall’abolizione della Bossi-Fini che ha finito “solo per creare clandestinità”, confrontarsi con l’Europa, ma anche rivedere il concetto di “aiutiamoli a casa loro”, non in salsa leghista, ma nel senso di liberare l’Africa e rendere autonome quelle nazioni. Don Vitaliano Della Sala, il prete barricadero, che esercita le sue funzioni sacerdotali nella chiesa di Capocastello, borgo di Mercogliano in provincia di Avellino, illustra all’AdnKronos la sua ricetta sul fronte immigrazione. Sullo sfondo c’è la vicenda Open Arms.

“Ormai è una storia a cui assistiamo da tempo – dichiara -. A me sembra che non ci sia la voglia di risolvere il problema, non che prima lo facessero, ma almeno mettevano in campo un po’ di umanità per far sbarcare le persone. Qui invece si gioca sulla pelle delle persone, di poveretti che già hanno sofferto e subito, per problemi semplicemente elettorali e politici. E il peggio che la politica possa tirare fuori in questo Ferragosto”.

A far da cornice c’è anche la crisi di governo, con i 5 Stelle che sembrano stiano cambiando idea sugli sbarchi. Se prima erano fermamente contrari, ora la loro posizione si sta addolcendo. “Da un lato fa piacere, dall’altro è triste constatare che si cambi idea politica su un argomento così delicato solo perché non si va più d’accordo con il proprio alleato – spiega don Vitaliano – Mi sembra che in tutto il panorama politico, perché Salvini ne è solo una parte, ci sia tanta approssimazione e non ci sia voglia di affrontare e risolvere il problema. Le soluzioni ovviamente ci sono, ma l’Italia non fa nemmeno pressione sull’Europa. Anzi ho la sensazione che a qualche politico faccia piacere che questa emergenza duri, guai a risolverla altrimenti finisce questa crociata inutile contro gli immigrati”.

La soluzione all’immigrazione, dunque, va trovata iniziando a coinvolgere maggiormente l’Europa. “L’accoglienza è il minimo che possiamo fare – precisa. La Lega tanto tempo fa diceva una cosa saggia: aiutiamoli a casa loro. Certo, detta solo per togliersi un problema, è una frase scadente, ma se fosse veramente così cioè, se l’Europa cominciasse concretamente ad aiutarli a casa loro, iniziando col tirarsi fuori dall’Africa, lasciando che quelle nazioni si sviluppino democraticamente, ci sarebbe almeno un tentativo nel risolvere il problema. Invece mi sembra a nessuno interessi risolverlo veramente, altrimenti si perderebbe un cavallo di battaglia di una politica da quattro soldi. I governi europei hanno gli strumenti per cominciare a risolvere veramente a casa loro i problemi, evitando le partenze”.

Anche sul territorio italiano, però, c’è molto da fare e il primo passo deve essere l’abolizione della Bossi-Fini, definita da don Vitaliano come “una delle cause di questo aumento di clandestinità. Bisogna rimettere in piedi le quote di migranti che possono far domanda nel loro Paese per venire qua. Sarebbe tutto più controllato e legale”.

“La clandestinità, in fondo, l’ha creata la Bossi-Fini e oggi capiamo perché: in questo clima la destra ci sguazza. Ma è tutto così squallido, la politica dovrebbe risolvere i problemi più difficili invece li sfrutta”.

La linea dura, portata avanti dal leader leghista, “è la manifestazione della disumanità del ministro Matteo Salvini“. “Tutta la politica che Salvini ha messo in atto contro i migranti non risolve il problema dei flussi migratori – continua -, anzi: visto che si tratta di un ministro, diventa anche stimolante per tante persone fragili che si sentono autorizzate a comportarsi in maniera disumana nei confronti di chi è diverso”. Ma la cosa peggiore per Don Vitaliano è che il problema non è stato affatto risolto. “Chiudere i porti e lasciare per 15 giorni degli esseri umani in mezzo al mare non risolve nulla, è solo dimostrazione di disumanità“, conclude.