Mattarella: “Costituzione basata su lotta nazifascismo”  

Mattarella: Costituzione basata su lotta nazifascismo

Pubblicato il: 25/08/2019 14:26

Nella lotta al nazifascismo, con i suoi morti “affondano le radici e le ragioni del percorso che attraverso lotte in Europa, attraverso la Resistenza, con il recupero dei valori democratici e di libertà ci ha portato alle nostre Costituzioni, alla dimensione europea, cioè alla nostra comune prospettiva storica”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella cerimonia a Fivizzano, con il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier in ricordo del 75° anniversario dell’eccidio nazifascista.

“Il significato della cerimonia di oggi rappresenta ricordo, appello al sentimento e alla riconciliazione: furono insieme italiani e tedeschi a scatenare la follia omicida contro la popolazione inerme fatta di anziani, bambine e donne, qualcuna anche in stato di gravidanza. Di fronte a quei crimini siamo qua, tedeschi e italiani, a chinare il capo verso le vittime, a invocare perdono, accanto alle sovrastanti e assolute colpe personali di chi si macchiò di quei crimini si aggiungono quelle storiche politiche e i peccati di omissioni” ha aggiunto Mattarella.

“Questi avvenimenti tragici – ha rimarcato – assegnano a tutti una grave responsabilità: la storia ci insegna che di fronte alla barbarie interi secoli di civiltà possono venire annientati in un momento. Quel ‘mai più, allora, non è soltanto eredità della nostra storia recente ma è la consegna che deve accompagnare ogni giorno il nostro essere cittadini. Il clima giorno per giorno della vita quotidiana”.

La grande intellettuale tedesca Hannah Arendt “ci ammoniva: è nella natura delle cose che un’azione umana che abbia fatto una la sua comparsa nella storia del mondo possa ripetersi anche quando non appartiene a un lontano passato- ha detto ancora il Capo dello Stato -. Nel corso della mia visita ufficiale a Berlino nel gennaio scorso a Berlini ho trovato lo stesso messaggio all’ingresso del Memoriale agli ebrei assassinati in Europa espresso con le parole di Primo Levi: ‘E’ accaduto, quindi può accadere di nuovo’. Una frase che nella sua scabra semplicità permea di significato la cerimonia di oggi”.