Ambiente: dagli elefanti al corallo, Cites conferma linea protezionistica  

Dagli elefanti al corallo, stretta sulla tutela

Pubblicato il: 29/08/2019 10:04

Limiti più severi al commercio di elefanti africani catturati in natura e destinati a zoo e circhi, conferma del divieto del commercio d’avorio, messa al bando della commercio della lontra liscia, rafforzamento della protezione delle giraffe, di numerose specie di squali (in particolare lo squalo mako), di diverse tartarughe, coralli e legni tropicali. Viene inoltre riconosciuto il ruolo critico delle comunità locali e indigene. Sono le decisioni adottate dalla 18esima Conferenza delle Parti Cites (la convenzione che regolamenta il commercio internazionale di specie animali e vegetali a rischio) che si è svolta a Ginevra.

La Conferenza, a cui hanno partecipato delegazioni di oltre 180 Paesi e centinaia di organizzazioni internazionali, ha così confermato la linea protezionistica. Ed è arrivata l’attesa approvazione, con il 75% dei voti e nonostante il parere negativo di Usa e Giappone, del divieto di cattura in natura e commercio di elefanti selvatici, un emendamento fortemente sostenuto dai pareri scientifici degli specialisti della Commissione “Elefanti Africani” dell’Iucn (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) che ha esplicitamente dichiarato che “non vi è alcun vantaggio in termini di conservazione delle specie a rischio, nell’esser prelevate nel proprio habitat ed esser trasferite in strutture in cattività”.

Di particolare interesse, anche i dibattiti sull’esclusione dalla regolamentazione Cites di alcuni prodotti finiti, quali gli strumenti musicali composti da materiali in dalbergia (palissandro). La prossima Conferenza si terrà nel 2022 in Costa Rica.

“Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti dalla Conferenza delle Parti Cites. La tutela delle specie a rischio di estinzione ci sta a cuore ed è importante che un consesso internazionale come quello che si è concluso oggi a Ginevra abbia posto limiti e protezioni più stringenti”, commenta il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

Alla conferenza, cui ha preso parte la delegazione italiana guidata dal generale di brigata Massimiliano Conti, comandante del raggruppamento Carabinieri Cites, sono stati discussi temi che hanno anche ricadute dirette sul tessuto economico e sociale dell’Italia, in particolare nei settori della moda, dell’arredamento, degli strumenti musicali, dove è ampio l’impiego di prodotti derivati da specie animali e vegetali protette e che pongono l’Italia quale leader mondiale, come ha sottolineato il generale Conti.