Romano, Al Shabab e Amnyat monitorate da intelligence somala  

Romano, Al Shabab e Amnyat monitorate da intelligence somala

Pubblicato il: 01/09/2019 17:12

Le attività di Al Shabab e della sua intelligence clandestina ‘Amnyat’ sono sotto “l’attento monitoraggio” dell’Intelligence economica somala in Europa guidata da Abdirisak Amin, addetto commerciale, e dell’Alta Corte del South West della Somalia presieduta dal giudice federale Ahmed Musse. E’ quanto apprende l’Adnkronos da fonti diplomatiche somale, in merito agli sviluppi investigativi che riguardano il rapimento di Silvia Romano. La cooperante italiana rapita in Kenya il 20 novembre dello scorso anno, a quanto emerge dagli ultimi sviluppi dell’inchiesta, potrebbe infatti trovarsi in Somalia: l’ipotesi al vaglio degli investigatori è che la volontaria sia stata rapita proprio dall’organizzazione terroristica legata ad Al Qaeda e in particolare da un gruppo che avrebbe come missione specifica mettere a segno sequestri nel territorio kenyota, sotto la regia dell’uomo che è a capo delle attività finanziarie dell’organizzazione terroristica, ben radicata nelle due province meridionali di Jubaland e South West, dove la volontaria potrebbe essere tenuta prigioniera.

In particolare, spiegano le fonti, gli uomini del giudice Musse e del diplomatico Abdirisak Amin “stanno monitorando le attività criminali di Al Shabab e tutti gli affari illegali della organizzazione, incluse quelle dei collegati gruppi cospirativi e di pirati fra cui Amnyat, l’intelligence clandestina della organizzazione terroristica, responsabile di assassinii, attacchi esplosivi contro civili e il governo, sequestro di cittadini stranieri e traffici illegali di avorio, droga, armi, carbone vegetale e di riciclaggio di denaro sporco”.

“Le istituzioni somale – precisano le stesse fonti – sono disponibili a collaborare con i partners europei per fermare ovunque le attività illegali dei terroristi e dei pirati”.