Governo, trattativa finale  

Governo, trattativa finale

(Foto Fotogramam)

Pubblicato il: 02/09/2019 07:16

Si stringono i tempi per la formazione di un governo giallo-rosso con il premier incaricato Giuseppe Conte che ha fissato una deadline: martedì, al massimo mercoledì. Ed ecco che il Pd prova a sbloccare la situazione con una proposta, avanzata da Dario Franceschini e sostenuta da tutte le anime dem, a partire dal segretario Nicola Zingaretti: rinunciare allo schema dei due vicepremier.

Che sia stato proprio l’ex ministro dei Beni culturali a intervenire (“Cominciamo a eliminare entrambi i posti da vicepremier”, ha scritto su Twitter rifacendosi tra l’altro alle parole di Beppe Grillo) è un dettaglio non irrilevante visto che proprio Franceschini era il candidato in pole per il ruolo di vicepremier del Pd. Una sorta di ‘passo indietro’ per tentare di uscire dallo stallo sull’assetto della squadra di governo. “Un altro contributo del Pd per sbloccare la situazione e aiutare il Governo a decollare”, scrive su Twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

Ma dai 5 Stelle per nora non sarebbero arrivati feedback ai dem. Nel pomeriggio, si riferisce, era circolata la voce di un post di Luigi Di Maio che però sarebbe stato fermato.

Il fatto è che il tema vicepremier è molto caldo all’interno dei 5 Stelle. Nelle chat di Whatsapp frequentate dai parlamentari grillini ci sarebbe chi chiede al capo politico di fare un passo indietro e di rinunciare al ruolo di numero due di Giuseppe Conte all’interno del prossimo governo giallorosso.

I messaggi, visionati dall’Adnkronos, spaziano dall’irritazione all’insofferenza per lo stallo politico creatosi. “Se hai incaricato Conte, lo lasci lavorare e non lo indebolisci così. Ha ragione chi pensa che vogliano sabotare tutto per i propri interessi personali…”, attacca un eletto riferendosi a Di Maio e al suo ‘cerchio magico’. “So di essere impopolare – le fa eco un’altra esponente 5 Stelle – però se Conte fa il primo ministro e Di Maio ha un ministero ed è anche capo politico del Movimento, penso possa bastare. Noi eravamo sempre quelli contro i tanti incarichi, ora invece ne vogliamo sempre 3 o 4 per la stessa persona”. Ma non manca chi difende a spada tratta l’atteggiamento del capo politico in questa delicata fase politica, sposando la linea tenuta finora.

Ad apprezzare le parole di Beppe Grillo, che in un video trasmesso sui social sabato sera si è detto “esausto” per il dibattito su “posti e punti” (“Questa è un’occasione unica”, ha aggiunto il garante M5S provando a scaldare la base dem), non è stato solo Franceschini.

E oggi Grillo incassa anche l’apprezzamento di Conte. “Il suo intervento è condivisibile per quanto riguarda l’impostazione, la visione. In quella carrellata fantastica ha disegnato il futuro e quindi ci invita a guardare in avanti, in visione prospettica, è un’impostazione molto bella”, dice il premier incaricato collegandosi con la festa del ‘Fatto quotidiano’. Tace, almeno per ora, Di Maio. Mentre il senatore Gianluigi Paragone – contrario da sempre all’accordo col Pd – invoca un ruolo “centrale” per il leader M5S “anche a Palazzo Chigi”.

Intanto per domani è prevista “la consultazione online su Rousseau per decidere se il MoVimento 5 Stelle debba far partire un governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte”. Si legge nel blog del Movimento 5 Stelle. “Potranno partecipare gli iscritti al MoVimento 5 Stelle da almeno sei mesi, con documento certificato. Il programma di governo negoziato con il Partito Democratico sarà consultabile online a partire dall’inizio del voto. Come da nostri principi e valori fondanti l’ultima parola spetta agli iscritti del MoVimento 5 Stelle. La votazione si terrà dalle 9 alle 18”, si spiega. “Il quesito sarà: ‘Sei d’accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?'”.