Bellanova, da ex sindacalista dei braccianti a ministro Agricoltura  

Bellanova, da ex sindacalista dei braccianti a ministro Agricoltura

Teresa Bellanova (Fotogramma)

Pubblicato il: 04/09/2019 17:01

Una carriera da sindacalista nel segno della Cgil che precede l’approdo in politica, nelle fila del Pd da deputata prima e poi da senatrice: per Teresa Bellanova, neo-ministra delle Politiche agricole, non è però la prima volta tra i banchi del governo. Il 28 febbraio 2014 è stata nominata sottosegretaria al Lavoro nel Governo Renzi, successivamente ‘promossa’ il 29 gennaio 2016 a viceministra allo Sviluppo economico, incarico mantenuto con il governo Gentiloni. Pugliese doc (è nata a Ceglie Messapica), è stata in prima fila nella vertenza Ilva, in cui ha lavorato fianco a fianco con l’allora ministro Carlo Calenda.

Sul fronte del sindacato, Bellanova inizia appena ventenne nel settore dei braccianti coordinatrice regionale delle donne Federbraccianti. E’ molto attiva nel contrasto al caporalato che affronta nella sua terra, in provincia di Lecce.

Nel 1988 viene nominata Segretaria Generale provinciale della Flai (Federazione Lavoratori AgroIndustria) della Cgil, sempre nella provincia di Lecce. Nel 1996 diventa segretaria generale della Filtea, la federazione del tessile e dell’abbigliamento della confederazione di Corso d’Italia.

Dai banchi dell’opposizione, Bellanova non ha certo risparmiato strali polemici al governo giallo-verde ( e al vicepremier e ministro Luigi Di Maio accusato, con quanto disposto dal decreto Crescita sull’immunità penale a Arcelor Mittal di mettere a rischio l’ambientalizzazione di Taranto e il programma completo delle bonifiche).

Ma le critiche aspre non hanno risparmiato molti altri aspetti della politica economica del governo giallo-verde, compreso il modo di affrontare le emergenze agricole. In una interrogazione depositata lo scorso 6 agosto con il collegato senatore Pd Dario Stefano, Bellanova criticava il ministro Centinaio per il ritardo nel predisporre i decreti attuativi previsti dalla legge stessa entrata in vigore lo scorso 29 maggio. “E dopo 13 mesi dalla prima gita del ministro in Puglia, possiamo ancora affermare che Centinaio non ha fatto niente contro la Xylella. Solo propaganda” accusava.

Altro obiettivo polemico di Bellanova contro “Di Maio e compagni” il modo di affrontare la questione trivelle, mentre sul Sud veniva criticata in particolare l’assenza di strategia. Mentre sulla nomina a direttore generale di Anpal di Luigi Falco in cui a suo giudizio non sarebbe emersa alcuna competenza specifica “se non quella di collaboratore di Luigi Di Maio”.