Borsa: Ftse Mib chiude la settimana di poco sotto quota 22 mila punti  

Borsa, Milano chiude la settimana di poco sotto i 22 mila punti

(Fotogramma)

Pubblicato il: 06/09/2019 18:30

Finale di ottava poco mosso per le borse europee in generale e per Piazza Affari in particolare. Dopo le sedute di rialzi che hanno accompagnato la nascita del nuovo esecutivo, nell’ultima seduta della settimana il Ftse Mib ha consolidato di poco sotto quota 22 mila a 21.947,33 (-0,04%). In attesa del giudizio da parte dell’agenzia di rating Moody’s, che questa sera si esprimerà sul merito di credito del Belpaese, lo spread con i titoli tedeschi non ha fatto registrare variazioni di rilievo a 151,7 punti base (-0,33%).

Il rating attuale dell’agenzia americana sull’Italia è “Baa3”, ultimo del segmento “investment grade”, con un outlook stabile. Gli analisti di Citigroup non vedono il rischio di un taglio del giudizio sul debito sovrano, dato che “i rischi politici sono sostanzialmente rientrati e il deficit 2019 non supererà il 2% del Pil, secondo i nostri calcoli”. L’indiscrezione secondo cui il nuovo governo, su sollecitazione del Movimento 5 Stelle, avrebbe intenzione di introdurre una “carbon tax” per colpire l’utilizzo del carbone nei processi industriali (attività di acciaierie, cementieri e generazione elettrica incluse) ha spinto al ribasso le utilities con il -0,36% di A2A ed il -0,68% di Enel.

Quest’ultima avrebbe dato mandato a Bnp Paribas per avviare la cessione degli asset in Romania. Per la società guidata da Francesco Starace, l’uscita dal Paese si inquadrerebbe nel piano di dismissione di alcuni asset per finanziare acquisizioni a maggiore redditività. Gli asset in vendita dovrebbero permettere ad Enel di incassare circa 1 miliardo di euro.

Ancora segno più per Atlantia (+1,4%), senza dubbio il titolo che, insieme a Mps (-2,1% oggi), ha più beneficiato della nascita del nuovo esecutivo. Oggi il neo ministro delle infrastrutture, Paola De Micheli, ha precisato che nel programma di governo è prevista una “revisione” della concessione di Autostrade, non una “revoca”.

Andamento contrastato per gli altri titoli del comparto bancario: Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno registrato un andamento speculare (-0,54% e +0,54% rispettivamente), Ubi Banca ha perso lo 0,71% e Banco Bpm ha lasciato sul campo lo 0,48%.

Ancora denaro su Fca (+0,21%) in scia dell’ipotesi di una riapertura delle trattative con Renault. (in collaborazione con money.it)