Zingaretti: “Ora si cambia. A Conte e M5S chiediamo lealtà” 

Zingaretti a Conte e M5S: Chiediamo lealtà e daremo lealtà

(Foto Fotogramma)

Pubblicato il: 08/09/2019 19:15

Domani con la nascita del nuovo governo si volta pagina, si cambia tutto, la stagione del populismo e dell’imbarbarimento è dietro di noi”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti, parlando alla festa del Pd a Ravenna. Rivolgendosi poi a M5S e al premier, ha aggiunto: “Agli alleati e al premier Conte dico una cosa semplice e rivoluzionaria: chiediamo lealtà e daremo lealtà, chiediamo che vengano riconosciute le ragioni di tutti e noi le riconosceremo”.

Pd e M5S sono forze diverse e per certi versi alternative, non dobbiamo avere paura a dirlo, ma dobbiamo affrontare queste divisioni per approdare a sintesi nuove”, ha detto ancora Zingaretti, ricordando di aver respinto in partenza lo schema del contratto di governo che non ha portato bene alla precedente coalizione. A proposito del governo che nascerà domani, il leader ha detto che “la sfida sarà immensa, c’è un’economia da riaccendere, un clima di fiducia tra le persone da recuperare. Non accadrà mai più quanto successo a Palermo dove un’insegnante è stata sospesa per aver garantito libertà di espressione ai suoi studenti. In questo Paese se c’è un reato è l’apologia del fascismo, non dell’antifascismo!”. Allo stesso modo, Zingaretti ha garantito che non ci sarà spazio per i principi “medievali” del ddl Pillon, perché l’idea di famiglia per il Pd “si basa sull’amore”. E ancora: “La destra ha alimentato la paura, noi siamo abituati ad affrontare i problemi che sono alla base delle paure delle persone”.

E “Nessuno faccia il furbo: con la nascita di questo governo non c’è nessun tradimento del voto popolare. Il governo gialloverde era nato in Parlamento tra quello che risultò il primo e terzo partito. Questo governo nasce in Parlamento tra il primo e il secondo partito, con altre forze politiche“, ha ricordato Zingaretti.

“Nel Pd si è affermato il primato dell’io ed è stata sconfitta l’ossessione dell’io. E’ stato un grande risultato e ce l’ho messa tutta per trovare una sintesi”, ha continuato Zingaretti lanciando “una stagione straordinaria di tesseramento al Pd” perché “questa nuova fase non deve essere quella della pigrizia, ma di una rigenerazione democratica”.

“Io vi dico che se ci impegneremo, sì. Se ci impegniamo sì, possiamo farcela” ad “archiviare la cultura dell’intolleranza, mettendo di nuovo al centro le persone, la loro dignità e la capacità e voglia di realizzarsi e costruire il futuro”, ha continuato Zingaretti in un altro passaggio del suo intervento alla festa dem di Ravenna. “Lo abbiamo visto: solo qualche mese prima delle elezioni europee -ha sottolineato- con arroganza si parlava del probabile trionfo della destra nazionalista, dei nuovi vincitori annunciati per colpire le istituzioni europee. Si raccontava di un inarrestabile onda popolare contro le democrazie liberali del continente”. “Non abbiamo ceduto. Abbiamo combattuto -ha rivendicato- messo in campo un progetto, gli europei hanno votato, il ‘popolo’ ha votato e oggi il presidente del nuovo Parlamento europeo non è Marie Le Pen o un leghista ma è David Sassoli, italiano, democratico e combattente per una nuova Europa da costruire. Schiena dritta dunque. E siatene orgogliosi, perché nessun regalo ci è stato fatto. Ma è cosi grazie alle vostre battaglie e perché voi avete vinto. Se combattiamo la storia cambia. Lo abbiamo visto”.

“Solo qualche settimana fa – ha aggiunto – l’Italia era isolata messa ai margini di un Europa diffidente preoccupata da un paese con la nostra storia e identità precipitato nel patto di di Visegrad e alleato con i nemici dell’Europa. Lo spread viaggiava sopra i 240 punti che significa miliardi bruciati negli interessi da pagare. Tutto sembrava ipotecato. Oggi l’Italia è protagonista della costruzione della nuova Europa“. “Il crollo dello spread -ha proseguito- iniziato con l’avvio della fase del nuovo governo rimette nelle tasche degli italiani miliardi di euro, riapre margini per manovre più espansive e saremo rappresentati in uno dei ruoli più importanti delle Istituzioni europee da Paolo Gentiloni, democratico il che – fatemelo dire- noi che lo conosciamo bene è una garanzia per il futuro dell’Europa. Tutto questo è avvenuto perché nella politica ha prevalso la ragione, l’interesse generale e per il Paese. E questo è accaduto anche nel Pd”.