Lega: “Segretario Pd Civitavecchia posta fake e invoca piazzale Loreto”  

Lega: Segretario Pd Civitavecchia posta fake e invoca piazzale Loreto

Pubblicato il: 09/09/2019 21:25

Avrebbe postato una foto ‘fake’ del 2017 con saluti romani spacciandola per un’immagine scattata oggi alla manifestazione contro il governo, invocando piazzale Loreto per chi era in piazza il segretario dem di Civitavecchia, Stefano Giannini, finito nel mirino della Lega che lo accusa di aver “postato sul suo profilo una foto falsa, relativa a una manifestazione neofascista del 2017 che nulla aveva a che fare con l’iniziativa odierna del centrodestra propalando quindi fake news allo scopo di diffondere odio sui social”.

A quanto riferito dalla Lega di Civitavecchia, che ha diffuso anche gli screenshot dei post, Giannini avrebbe prima accompagnato la foto falsa con il commento: “Non meritate di stare all’opposizione effettivamente vi preferisco a testa all’in giù a piazzale Loreto”. Messaggio che sarebbe stato poi corretto in “Non meritate di stare all’opposizione. Meritate di stare in galera”. Con aggiunta di Ps: “post modificato per non urtare la sensibilità di alcuni…”. Secondo la Lega inoltre la foto postata oggi sarebbe un fotomontaggio costituito nella parte superiore da una vecchia foto del 2017 in cui un gruppo di manifestanti fa il saluto romano e in quella inferiore da una foto di oggi in cui uno dei dimostranti alza il braccio in segno di saluto romano.

“Proprio nel giorno in cui il ‘nuovo’ premier Giuseppe Conte richiama le opposizioni ad usare ‘parole miti’ – prosegue il comunicato della Lega – a Civitavecchia c’è chi invita ad impiccare gli italiani che hanno liberamente e pacificamente manifestato stamane in piazza. E si tratta anche di un dirigente del Pd, politicamente molto legato al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Ci attendiamo dal Pd, sempre pronto a predicare bene ma assai spesso efficace solo nel razzolare male, che nei confronti del loro dirigente Giannini siano immediatamente assunti i provvedimenti del caso”, conclude.