Cos’è il Quantitative Easing  

Cos'è il Quantitative Easing

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Pubblicato il: 12/09/2019 16:50

La mossa l’ha annunciata il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi: il Quantitative Easing (Qe) sarà rilanciato dal primo novembre. A partire da questa data saranno ripristinati gli acquisti di asset a un livello pari a 20 miliardi al mese. Ma che cos’è il Qe e come funziona? Per ‘Quantitative Easing‘ o ‘allentamento quantitativo’, si intende uno dei modi con i quali una banca centrale, (nel caso dell’Europa la Bce), interviene sul sistema economico e finanziario di un Paese per aumentare la moneta in circolazione, immettendo liquidità.

Con il Qe, la Banca Centrale Europea acquista titoli di stato o altre obbligazioni sul mercato, stimolando così la crescita economica dell’area euro. Il programma della Bce, approvato nel 2015 e rivisto più volte, ha tra gli obiettivi quello di scongiurare il rischio di deflazione e mantenere il tasso di inflazione attorno al 2%.

Con l’acquisto di titoli di stato e delle obbligazioni i tassi di interesse diminuiscono e i prestiti diventano più economici. Le aziende e i privati possono così chiedere prestiti, spendendo meno per rimborsare i propri debiti. Consumi e investimenti ricevono in questo modo una spinta, determinando una crescita maggiore nel medio termine.

Il primo piano di acquisto dei titoli, quello approvato nel 2015, è considerato il ‘bazooka’ di Draghi: prevede 60 miliardi di euro al mese di nuova moneta per rilanciare l’economia. Nel 2016 la Bce approva il prolungamento degli stimoli monetari, prorogando il Qe fino al marzo 2017. Nel marzo 2016 il Consiglio direttivo dell’Eurotozer decide di incrementare di 20 miliardi – portandolo a quota 80 miliardi – il pacchetto di acquisti mensili. Al tempo stesso la Bce annuncia una serie di aste ‘mirate’ a lungo termine, le cosiddette TLTRO.

A dicembre 2016 il Qe viene esteso fino alla fine del 2017, ma da aprile dello stesso anno si riduce a 60 miliardi al mese. Infine, nell’ottobre 2017 la Bce prolunga il Qe di nove mesi, sino alla fine di settembre 2018, al ritmo mensile di 30 miliardi di euro. L’anno scorso Draghi annuncia che la misura cesserà a fine anno. Oggi la decisione di far ripartire dal 1° novembre gli acquisti di asset a un livello pari a 20 miliardi al mese.