Forza Italia, Fininvest ‘versa’ 100 mila euro: aziende e famiglia Berlusconi in campo  

Forza Italia, Fininvest 'versa' 100 mila euro: aziende e famiglia Berlusconi in campo

(Fotogramma /Ipa)

Pubblicato il: 12/09/2019 18:19

di Vittorio Amato

Forza Italia resta sempre una ‘questione di famiglia’. Quando non ci pensa il fondatore Silvio Berlusconi in prima persona (dal 2014 ha sborsato di tasca propria quasi 100milioni di euro), ci sono le sue aziende o i familiari a rimpinguare le casse del partito. Due mesi fa la Fininvest ha staccato un assegno di 100mila euro, confermandosi il principale ‘finanziatore’ del movimento nato nel ’94.

Spulciando ‘l’elenco dei contributi’ percepiti da Fi dal 31 gennaio 2019 ad oggi e resi pubblici in base alla cosiddetta legge spazza corrotti, spicca, infatti, l’obolo versato il 15 luglio scorso dal gruppo del Biscione, per l’esattezza dalla ‘Finanziaria d’investimento Fininvest spa’ con sede a Roma, in Largo del Nazareno. Sempre Fininvest, due anni fa, aveva donato la stessa cifra (sotto forma di ‘libera contribuzione da persone giuridiche’), come certificato dall’ultimo bilancio forzista, quello chiuso il 31 dicembre 2018 e pubblicato il giugno scorso.

Quest’anno, in soccorso delle finanze azzurre è arrivato pure Paolo Berlusconi, fratello dell’ex premier, che l’8 maggio scorso ha offerto 100 mila euro. Ancora una volta, con 200 mila euro in totale, la famiglia del Cav ‘contribuisce alla causa’. Solo lunedì scorso, alla riunione dei suoi gruppi, si era lamentato dei costi della politica: ”Prima i soldi li mettevo tutti io per finanziare Fi, poi, quando hanno fatto una nuova legge che ha imposto il tetto di 100mila euro, ci hanno pensato i miei figli e il mio amico Ennio Doris…”.

Tra gli azzurri, c’è chi ha interpretato il recente ‘contributo familiare’ non solo come il modo (di fatto l’unico) per ripianare i debiti accumulati dal partito, ma anche come un segnale positivo, ovvero la dimostrazione che Berlusconi non abbia nessuna intenzione di rinunciare al suo storico brand, ma sia un segnale modo per rilanciare. Non a caso, ora che si è insediato il Conte bis, il leader azzurro non perde occasione per rimarcare le differenze dalla destra sovranista di Salvini-Meloni, ricordando agli alleati Lega-Fdi che senza Fi e un centrodestra unito si perde dappertutto.

Nella lista dei ‘finanziatori’ Forza Italia figurano anche nomi di rilievo del mondo imprenditoriale del settore alimentare: big del vino, come la piemontese ‘Fratelli Martini Secondo Luigi spa’ (20 mila euro il suo contributo), tra le maggiori aziende vinicole italiane a conduzione familiare, nota per i suoi spumanti con i marchi di punta, Casa Sant’Orsola e Canti. C’è pure la regina del tartufo, Olga, una delle eredi della ‘Urbani Tartufi srl’, del gruppo omonimo, leader mondiale della produzione del pregiato tubero, che controlla circa il 70 per cento del mercato globale: la società di Sant’Anatolia Di Narco, in provincia di Perugia, il 9 maggio scorso ha fatto un versamento di 3 mila euro.

Consistente pure la ‘donazione’ di Confagricoltura: 25 mila euro accreditati il 24 maggio scorso. Vanno segnalate poi la ‘Grafica Veneta spa’ con socio unico di Trebaseleghe (Padova) che ha sborsato 10mila 400 euro (il 7 maggio) ; la’Nuovo Molino Di Assisi srl’ di Bastia Umbra, del gruppo Grigi produttore di mangimi, 5mila euro). A completare il quadro: la srl di Roma ‘Ciemme Hospital'( 5mila euro) e la ‘Rsa Viterbo S.r.l'(1500 euro).