Ipotesi Pd-5S alle regionali, il ‘no’ dei militanti  

Ipotesi Pd-5S alle regionali, il 'no' dei militanti

(Fotogramma)

Pubblicato il: 12/09/2019 15:00

Un’alleanza fra Partito democratico e Cinquestelle anche alle prossime regionali? Proprio no, almeno stando agli umori captati sui social. La proposta del ministro Franceschini, lanciata stamane dalle pagine di Repubblica, non sembra infatti piacere agli elettori dem e Cinquestelle, che su Twitter e Facebook bocciano senza appello la possibilità di correre insieme alla prossima tornata elettorale. Un fatto di “dignità” per i militanti del Pd, una questione di “coerenza” per quelli 5S, che mal digeriscono anche solo l’accostamento con quelli che “solo fino a pochi giorni fa” erano considerati “nemici giurati”.

“Il PD sta perdendo ogni dignità. Da ‘i 5 stelle pericolo per la democrazia rappresentativa’ all’alleanza alle regionali. Se così sarà, il populismo avrà vinto definitivamente“, sentenziano, mentre sottolineano come la mossa di Franceschini sia il segnale che “il countdown per il PD è appena iniziato”. Amare alcune riflessioni dei dem: “Franceschini – scrivono – propone alleanza con il M5S anche alle regionali. Ormai non abbiamo scelta. O Lega o M5S. Scegliere lo schifo minore quando lo schifo minore – dicono – non esiste”.

“Ma non hanno ancora iniziato a governare, litigano sulla nomina dei sottosegretari e pensano già all’alleanza alle regionali?”, si chiedono, e intanto lanciano il sasso ‘denunciando’ l’inciuco calcolato: “Da #MAIcolPD da una parte, a #senzadime dall’altra, fino a “sposiamoci” nell’arco di 1 settimana?!? E voi credete ancora che non fosse tutto già pronto da mesi?!?”, il sospetto per nulla velato che corre sul web.

“Quest’uomo non sta più nella pelle. Tra un po’ si separa dalla moglie e si fidanza con la Taverna”, scherzano, mentre ipotizzano ironicamente: “Da oggi, tutti i tesserati del PD da almeno 3 mesi avranno automaticamente accesso alla piattaforma Rousseau”. Scherzi a parte, però, la tensione è altissima, soprattutto in casa 5S dove gli elettori ancora fanno fatica a digerire l’accordo di governo: “Prima – scrivono – non eravamo nemmeno lontani parenti, poi siamo diventati cugini e ora secondo #Franceschini dovremmo diventare fratelli del M5S alleandoci in regioni e comuni? Mi sto sentendo male”. E ancora: “La cosa oramai ha del grottesco – rimarcano -, chiunque decide cosa fare dei voti del m5s e dove posizionarli. È un parco buoi del consenso che pur di tenere la cadrega si lascia manovrare a piacimento. Pure da Franceschini. Chi glielo dice a quelli della scatola del tonno?”.

E se per alcuni la proposta di Franceschini è irricevibile, per altri si tratta invece di un inevitabile passo nel percorso dei due schieramenti che li condurrà presto alla fusione definitiva: “Il M5S – scrivono – ormai è parte integrante della sinistra italiana. Oppure è la sinistra italiana parte del M5S. L’alleanza – prevedono – diverrà irreversibile fino alla fusione con il taglio dei parlamentari”. Con buona pace di dem e pentastellati. Forse.