Conte convoca sindacati mercoledì 18, sindacati “fatto positivo”  

Conte convoca sindacati mercoledì 18, sindacati fatto positivo

Pubblicato il: 13/09/2019 19:46

Il premier Giuseppe Conte ha convocato i sindacati a palazzo Chigi per il prossimo mercoledì, 18 settembre. Proprio nei giorni scorsi i leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, avevano indirizzato al premier una lettera in cui lo sollecitavano ad un confronto in vista della legge di stabilità.

La convocazione da parte del Presidente del Consiglio è un fatto positivo. Lo sarà ancor di più se il Premier accoglierà le rivendicazioni della nostra piattaforma”, commenta il leader della Uil, Carmelo Barbagallo. Per il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan “è di sicuro un buon inizio il fatto che da subito il Presidente del Consiglio ci convochi. Spero sia davvero l’inizio di un percorso importante per il paese”.

Sul tavolo dell’incontro di mercoledì prossimo con il Premier Conte, spiega Furlan a Bologna a margine del convegno della Acli sulla mobilità sociale, “ci sarà, immagino, la nostra piattaforma unitaria. Per mesi Cgil, Cisl e Uil hanno manifestato in tante occasioni e con gli scioperi delle categorie, proprio a sostegno della nostra piattaforma unitaria per la crescita, il lavoro, l’equità sociale. Immagino che si discuterà anche delle proposte che il Governo vorrà fare per la finanziaria“, rileva la leader della Cisl.

In occasione dell’incontro con il premier, sottolinea il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a Napoli per l’assemblea generale della Camera del Lavoro, “chiederemo di cambiare il decreto sicurezza fatto dall’ex ministro dell’Interno, così come chiederemo di modificare il provvedimento fatto sullo sblocca Cantieri perché la questione degli appalti e dei subappalti è uno dei mali che ha determinato morti sul lavoro ma anche un aumento dello sfruttamento. La nostra piattaforma non è cambiata, è cambiato il governo ma le nostre richieste sono sempre quelle“.

“Revisione della legge Fornero, nuovo rapporto con l’Europa, cambiare il decreto sicurezza, modificare lo sblocca cantieri. Da cambiare c’è tanto: se queste cose vengono fatte siamo davanti a un cambiamento, se queste cose non vengono fatte dovremo decidere in quali forme e modi sostenere la mobilitazione che abbiamo messo in piedi in questi mesi”, sottolinea Landini. Pur riconoscendo che “il premier dice una serie di cose che da tempo non si sentivano“, il leader della Cgil sottolinea che “allo stesso tempo abbiamo anche notato che ci sono alcune cose che non abbiamo sentito, penso a tutta la revisione della legge Fornero che per noi rimane un tema, in particolare sul fatto che ai giovani una pensione di garanzia va riconosciuta”.

Inoltre, aggiunge Landini, “c’è sicuramente anche il problema del nuovo rapporto che si determina con l’Europa, sia per la legge di stabilità che per gli investimenti, ma anche per tutto il problema dei migranti, dove va rivisto il trattato di Dublino”.