Energia, Fire: “Servono formazione e politiche per stabilità mercato”  

Energia, Fire: Servono formazione e politiche per stabilità mercato

(Fotolia)

Pubblicato il: 13/09/2019 14:09

“Non possiamo che accogliere favorevolmente questa attenzione che il nuovo governo ha posto sull’economia verde e quindi sulla sostenibilità. È chiaro che dirlo è facile, realizzarlo meno perché abbiamo risorse limitate ma confidiamo che con il giusto coinvolgimento degli stakeholder e la giusta volontà politica, nel corso degli anni si arriverà a dei buoni risultati”. Così Dario Di Santo, direttore Fire-Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia, a margine della presentazione del ‘Rapporto sugli energy manager in Italia‘, indica all’Adnkronos le priorità del settore alla luce del nuovo corso di governo.

“Non pensiamo che ci siano soluzione miracolose, non pensiamo che si ottengano risultati attraverso politiche di incentivazione perché sarebbero troppo costose rispetto alle risorse che abbiamo a disposizione ma pensiamo che si possa ottenere molto attraverso informazione, formazione, giusta qualificazione degli operatori di mercato e attraverso politiche che riescano a dare al mercato un’idea di stabilità e che quindi facilitino gli investimenti privati, questa è una priorità. Senza stabilità anche gli incentivi funzionano male“, chiarisce.

Sul fronte dei provvedimenti sui quali si dovrà lavorare, “per quanto riguarda l’efficienza energetica abbiamo l’importante recepimento della nuova direttiva sull’efficienza energetica e la nuova direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici che andranno realizzate nella prima metà dell’anno prossimo, due appuntamenti importanti – spiega – Abbiamo la definizione finale del Piano nazionale integrato energia clima, entro la fine dell’anno. Altra tappa importante per dare una strategia che sia credibile e stabile nel tempo”.

Rimane il problema dei certificati bianchi, meccanismo entrato in una situazione di crisi che necessita un intervento a livello legislativo, da parte del Mise in particolare, ma anche in quanto a gestione del meccanismo, oggi affidata al Gse”, conclude Di Santo.