Assemblea Anm dice ‘no’ al sorteggio per le elezioni del Csm  

Assemblea Anm dice 'no' al sorteggio per le elezioni del Csm

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Pubblicato il: 14/09/2019 17:51

No all’ipotesi di sorteggio per l’elezione dei togati al Consiglio superiore della magistratura, in qualsiasi forma, perché viola la Costituzione. E’ una presa di posizione netta quella emersa dalla maggioranza dei partecipanti all’assemblea dell’Associazione nazionale magistrati in corso a Roma, convocata all’indomani dello scandalo che ha travolto la magistratura e il Csm per gli effetti dell’inchiesta di Perugia, la prima occasione per le toghe di riflessione su quanto accaduto.

E’ stato il presidente Luca Poniz, esponente di Area, in apertura dei lavori a definire il sorteggio “un vulnus irrimediabile all’autorevolezza del Csm”. Una proposta di riforma, ha poi spiegato, “che contrasta con la Costituzione, perché elezioni e sorteggio non sono mai equiparabili”. Posizione ripresa dal segretario Giuliano Caputo, di Unicost. Il sorteggio “non scalfisce le distorsioni correntizie. La magistratura deve orgogliosamente dire no”.

Per Cristina Ornano, presidente di Area, “le regole della democrazia rappresentativa non hanno nulla a che fare con l’estrazione di bussolotti”. La Costituzione, ha sottolineato, “disegna una magistratura autonoma e indipendente. Eleggere significa scegliere i propri rappresentanti”. Il legislatore “non dovrebbe fare riforme incostituzionali”.

Un richiamo alla questione morale è arrivato dal segretario della corrente delle toghe progressiste, Eugenio Albamonte. “Solo noi possiamo risolvere la questione morale, non c’è un sistema elettivo salvifico. Il sorteggio non è la risposta perché poi anche il sorteggiato, a sua volta, se non recuperiamo la tenuta morale, avrà i suoi clienti da soddisfare e correrà dalle correnti per avere i voti che gli servono per entrare in consiglio”. Giovanni Tedesco, rappresentante di Area nella giunta dell’Anm , ha definito la contrarietà al sorteggio “non trattabile”, chiedendo all’assemblea “di mettere un punto fermo” su questo tema.

Tra gli interventi l’unica voce fuori dal coro quella di Andrea Reale, giudice a Ragusa, che da indipendente è stato componente del cdc dell’Anm. Favorevole al sorteggio secco perché, ha spiegato, “il Csm non è un organo di rappresentanza di gruppi ma di garanzia dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura’”. La proposta del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, contenuta nel ddl di riforma presentato durante il precedente governo, a suo giudizio “vale a mitigare le derive correntizie”.