Caso Cucchi, procedimento contro chi trasferì Casamassima  

Caso Cucchi, procedimento contro chi trasferì Casamassima

Foto Adnkronos

Pubblicato il: 14/09/2019 20:49

Sulla vicenda Cucchi adesso irrompe l’Anac. A quanto apprende l’Adnkronos l’organismo di controllo anticorruzione, dopo aver ricevuto alcune segnalazioni di esponenti del Movimento cinque stelle e del Gruppo Misto, ha riscontrato irregolarità nella gestione del trasferimento dell’appuntato dei carabinieri Riccardo Casamassima, diventato “supertestimone” dell’inchiesta sulla morte del giovane Stefano Cucchi. In particolare l’Anac ha definito “sussistenti” i presupposti per l’avvio di un procedimento nei confronti di chi firmò i provvedimenti di trasferimento di Casamassima che in passato denunciò di essere stato “trasferito e demansionato per aver testimoniato” al processo Cucchi.

L’Anac ha così comunicato “l’avvio del procedimento sanzionatorio” ai sensi del “Regolamento sull’esercizio del potere sanzionatorio in materia di tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro”, il cosiddetto ‘whistleblowing’.

Nelle motivazioni del provvedimento l’Anac riferisce quanto espresso dall’appuntato Casamassima il quale ha riferito di aver subito “numerose ritorsioni” sul luogo di lavoro. “Il whistleblower riferisce, inoltre, di aver subito presso la Scuola Allievi un ulteriore demansionamento, consistente nella sua assegnazione all’Ufficio Servizi presso il quale non avrebbe svolto alcuna mansione. La completa inattività alla quale Casamassima sarebbe stato costretto -aggiunge l’Anac- avrebbe quindi indotto quest’ultimo a richiedere la riassegnazione alla precedente e già demansionante attività di apertura e chiusura del cancello di ingresso della Scuola Allievi”.

L’Arma ha sempre respinto le accuse contenute nella versione di Casamassima e in tutte le sedi ha rimarcato la correttezza dei provvedimenti presi anche a tutela dell’Istituzione. Contattate dall’Adnkronos fonti dell’Arma spiegano “di attendere l’esito del procedimento”

Per l’Arma infatti il trasferimento dell’appuntato dall’8° Reggimento Lazio alla Legione Allievi Carabinieri è arrivato a 3 anni dalle dichiarazioni rese nel caso Cucchi in quanto Casamassima più volte si era lamentato con i vertici su circostanze negative nei rapporti con altri carabinieri. Per l’Arma il trasferimento aveva avuto l’unico scopo di rasserenare Casamassima fornendogli un ambiente di lavoro più favorevole. Anche sul ‘demansionamento’ l’Arma ha sempre respinto l’accusa spiegando che ancorché non operativo, il compito assegnato a Casamassima coincide con quelli assegnati a suoi pari grado e non ha avuto ricadute economiche negative per l’appuntato.

Nella sua difesa, l’Arma aveva rimarcato come il cambio di mansione era dovuto anche ad una richiesta dello stesso Casamassima di non svolgere turni che gli avrebbero reso difficoltosa la gestione della vita familiare.

L’Arma dunque ha sempre respinto le accuse lanciate da Casamassima ma non è stata creduta dall’Anac sul fronte del “ripetuto rigetto – scrive l’autorità anticorruzione – di domande di trasferimento legittimamente avanzate per il ricongiungimento al coniuge lavoratore nonché in una generale azione di screditamento della sua persona”.

Casamassima è finito al centro del processo Cucchi e ha diviso l’opinione pubblica. C’è chi considera le sue rivelazioni un contributo fondamentale e coraggioso per la riapertura del caso, anche sul fronte del coinvolgimento di alcuni ufficiali dell’Arma nei presunti depistaggi. Altri invece nutrono dubbi sul personaggio in passato finito in vicende che sono tutt’ora al vaglio del tribunale e non hanno ad oggi alcun giudicato definitivo. Casamassima infatti torna in storie giudiziarie legate a questioni di droga. In una non avrebbe comunicato all’autorità giudiziaria presunti fatti di reato (su questa vicenda è in corso il primo grado) su un’altra, dove pende ancora una richiesta di rinvio a giudizio per lui e per la compagna, è accusato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

L’avvocato Serena Gasperini accoglie “con soddisfazione” l’avvio del procedimento sanzionatorio, da parte dell’Anac, nei confronti di chi firmò i provvedimenti di trasferimento per Riccardo Casamassima, l’appuntato dei carabinieri divenuto teste-chiave al processo per la morte di Stefano Cucchi. “Evidentemente le sue dichiarazioni e le sue motivazioni sono state riconosciute come fondate“, dice l’avvocato Gasperini all’Adnkronos. Il graduato dell’Arma “è stato convocato dall’Anac, gli sono state poste domande e sono stati acquisiti documenti. Casamassima, che è stato oggetto di una campagna volta a screditarlo, è stato considerato credibile. Evidentemente -aggiunge- la coincidenza tra le dichiarazioni di Casamassima e i trasferimenti ha lasciato qualche dubbio e l’Anac ha voluto analizzare a fondo la vicenda”.