L’Ue avverte la Germania: “Servono investimenti”  

L'Ue avverte la Germania: Servono investimenti

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Pubblicato il: 14/09/2019 08:26

di Tommaso Gallavotti

La Commissione Europea apre alla possibilità di concedere all’Italia flessibilità per la manovra economica per il 2020. Il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis che ha incontrato a Helsinki, dove si riuniscono anche oggi l’Eurogruppo e l’Ecofin informale, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, ha detto che bisognerà fare “una valutazione approfondita” riguardo alle “specifiche flessibilità” per il nostro Paese. Anche se Dombrovskis si è mantenuto sul piano tecnico, com’è nel suo ruolo, la ratio ultima di questa apertura è ravvisabile nel ragionamento politico fatto esplicitamente dal ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire: in Europa, ha sottolineato, “la mancanza di crescita è diventata un problema politico. Se vogliamo rispondere ai partiti estremisti, servono più crescita, più prosperità e più posti di lavoro”. Quindi servono più investimenti, specialmente nei Paesi che se lo possono permettere, come la Germania. La flessibilità che si potrà accordare all’Italia dipenderà, ha spiegato Dombrovskis, “dalla valutazione della fase del ciclo economico in cui si trova l’Italia, se in tempi buoni, cattivi o normali”. Tutto, ha aggiunto, “sarà più chiaro una volta che avremo preparato le previsioni economiche d’autunno”, cioè all’inizio di novembre, quando la Commissione Juncker avrà già passato il testimone a quella di Ursula von der Leyen, e il commissario agli Affari Economici sarà Paolo Gentiloni.

L’apertura di Dombrovskis conferma il sollievo che a Bruxelles molti hanno provato vedendo cadere il governo Lega-Cinquestelle e che il Conte bis probabilmente troverà un altro atteggiamento da parte della Commissione, a fronte anche di un altro atteggiamento da parte del governo italiano. Dombrovskis ha definito “incoraggiante” il fatto che Gualtieri, in bilaterale, abbia assicurato che l’Italia rispetterà le regole del braccio preventivo del patto di stabilità. Nel contempo, ha riferito ancora Dombrovskis, il ministro guarda ad alcune possibili “flessibilità” previste dal patto, consapevole della necessità di evitare di fare una manovra recessiva, con l’economia ferma. L’obiettivo è quello di avere spazio per fare investimenti e cercare di rilanciare la crescita. “Noi pensiamo – ha sottolineato Gualtieri, che in bilaterale ha visto i colleghi Bruno Le Maire e Olaf Scholz, oltre a Dombrovskis – che uno dei segni di questo governo è che l’Italia torna ad essere protagonista in Europa, a svolgere il ruolo che le spetta, come grande Paese fondatore”. Un Paese, ha continuato Gualtieri, “che ha delle idee e imposta la sua visione dell’Europa come un concorso a migliorare, a cambiare, a rendere l’Europa in grado di affrontare le sfide del nostro mondo”. Sulla manovra, Gualtieri ha tenuto chiaramente distinti i due piani: un conto è il bilancio previsionale per il 2020, un altro il trattamento contabile degli investimenti ai fini del patto di stabilità.

Parole chiare arrivano dal presidente dell’Eurogruppo, il portoghese Mario Centeno: “Pensiamo – ha scandito – che l’Italia abbia rispettato le regole di bilancio. E speriamo che questo continui: abbiamo forti impegni da parte del nuovo governo, che è un governo pro europeo, quindi non vediamo alcun problema su questo”. Il clima è cambiato, come ha sottolineato Le Maire. Nell’Eurogruppo si è molto discusso sulla necessità di fare investimenti per rilanciare l’economia, perché, come ha detto Dombrovskis, “la politica monetaria non può fare tutto“. E ancora Centeno: “Il mio messaggio è chiaro: i Paesi con spazio di bilancio dovrebbero usarlo per combattere il rallentamento dell’economia. E dovrebbero farlo non per solidarietà con gli altri, ma prima di tutto nel loro stesso interesse“. Un messaggio alla Germania, e ad altri Paesi nordici. Le Maire si è rallegrato che persino in Finlandia si discuta di investimenti. Scholz, che è un socialdemocratico, ha presentato martedì scorso un bilancio previsionale 2020 “solido e senza nuovi debiti”, che prevede una ‘spintarella’ agli investimenti pubblici, da 38,9 mld di euro quest’anno a 39,8 mld l’anno venturo; il problema è che, secondo i piani di bilancio, gli investimenti dovrebbero restare congelati a questo livello per gli anni a venire.

Un livello di investimenti giudicato da diversi economisti largamente insufficiente, specie in un momento in cui l’economia tedesca è in recessione tecnica. Tanto più che il Bund a dieci anni ha un rendimento negativo dello 0,48%, il che vuol dire, in pratica, che ci sono investitori disposti a pagare lo Stato tedesco pur di prestargli soldi. Attualmente i titoli di Stato tedeschi, che restano l’unico vero safe asset dell’Eurozona, hanno rendimenti sotto lo zero su tutte le scadenze, fino ai 25 anni (-0,08%). A trent’anni pagano lo 0,06%; l’Italia a 30 anni rende l’1,96%. Fare investimenti non è mai stato così conveniente. E di investimenti in Europa c’è un gran bisogno, ha detto chiaramente il ministro dell’economia francese Bruno Le Maire. Il ministro francese è stato molto “prudente” sugli appelli a riformare il patto di stabilità: la cosa più preziosa che abbiamo, ha ricordato, è “il tempo” e “bisogna sapere a che cosa consacriamo il nostro tempo”. Se in Europa “apriamo un dibattito sulla modifica delle regole, passeremo tutto il tempo – ha previsto – a discutere di quello, in un dibattito molto difficile, molto lungo e molto incerto. Preferisco dedicare il tempo a vedere quale cifra siamo pronti a investire, come la investiamo e dove la investiamo”, piuttosto di invischiarsi in una lunga disputa sulla riforma delle regole.