A Palazzo Chigi il giuramento dei sottosegretari  

A Palazzo Chigi il giuramento dei sottosegretari

(Palazzo Chigi /Youtube)

Pubblicato il: 16/09/2019 11:27

“Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”. E’ la formula rituale del giuramento dei sottosegretari, letta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, nella Sala dei Galeoni di Palazzo Chigi. I 42 membri della squadra del sottogoverno, chiamati uno ad uno a firmare il verbale, hanno giurato nelle mani del premier Giuseppe Conte. Presente il segretario generale di Palazzo Chigi, Roberto Chieppa. “Abbiamo una grande responsabilità, siamo qui per un ufficio pubblico, dobbiamo farlo con disciplina e onore come ci impone e prescrive la Costituzione. Al di là della forma costituzionale, che sarà la nostra stella polare, noi ci metteremo tanto cuore, tanta passione e tanto impegno”, ha detto il premier.

“L’occasione di poter servire il nostro Paese non capita tutti i giorni. Dovremo fare il massimo per cercare di offrire risposte alle urgenze, alle attese, ai bisogni che vengono dalla nostra comunità nazionale. Lo faremo con grande orgoglio, consapevoli che rappresentiamo un grande Paese. E quindi lo faremo con la massima determinazione”, ha proseguito.

“Sarà molto importante curare con la massima attenzione – ha detto ancora Conte – il rapporto con le forze politiche che sono rappresentate in Parlamento. Non dimenticate mai che noi abbiamo l’obiettivo di realizzare un’azione di governo ma dobbiamo farlo nel dialogo con le forze in Parlamento”. Conte ha poi invitato i sottosegretari a “tendere sempre l’orecchio alla comunità, alle persone, alla gente che incontriamo quotidianamente”. “Quindi, in Commissione e in tutte le occasioni – ha proseguito il presidente del Consiglio – cerchiamo sempre di mantenere un filo diretto, perché in questo sarete determinanti per la massima efficacia dell’azione di governo anche nella dialettica parlamentare”.