Un tuffo in piscina con Benetton  

Un tuffo in piscina con Benetton

(foto Adnkronos)

Pubblicato il: 17/09/2019 18:04

di Federica Mochi

Splash! Un tuffo in piscina – e che piscina, la storica Cozzi di Milano, gioiello di architettura degli anni ’30 – e Benetton inaugura tra onde e colori la Fashion Week di Milano portando la sua color wave a bordo vasca (GUARDA IL VIDEO). “Dopo la performance dell’anno scorso volevo tentare un altro esperimento – spiega Jean-Charles de Castelbajac, direttore artistico delle collezioni uomo e donna di United Colors of Benetton -. E da Benetton non mi dicono mai di no. Scavando negli archivi ho notato che ricorreva questo forte legame con l’acqua, con i marinai, con l’esperienza del viaggio e così ho voluto sperimentare”.

E spettacolo sia. Lo show dell’etichetta di Treviso, il secondo sotto la direzione creativa del designer francese, va in scena a bordo vasca mentre dal trampolino i campioni mondiali Giovanni Tocci, Noemi Batti e Gabriele Auber si tuffano in acqua. In pedana, colore e tradizione, come da copione. I toni pastello del rosa e lilla, ma soprattutto tanti blu marine, i cobalto, i delavé, i celeste – i ‘Pastel-Bajac’, come li ha soprannominati il direttore artistico – e gli arcobaleno, fanno da minimo comun denominatore alla collezione. 51 le uscite, di cui 25 dedicate all’uomo.

Immancabili la marinière, il caban in tela cerata, il pullover, il look da ufficio, lo spezzato maschile, sfoderato e easy bon ton. E ancora, le gonne cartolina in cotone puro, “ispirate a una Saint Tropez psichedelica” spiega Jean-Charles de Castelbajac, con un occhio attento anche ai temi del recycling e della sostenibilità, fondamentali per l’azienda. “Ho sviluppato una ricerca sulla carta che poi diventa materia per vestirsi, partendo dall’idea di una paper bag – spiega lo stilista, mostrando un trench di carta ottenuto con fibre riciclate, capo icona della sfilata -. E’ un grande passo per noi, c’è stile, c’è la moda e la coscienza di poter esplorare nuovi territori”.

Ambasciatore ecologico è Braccio di Ferro, che campeggia su t-shirt, abiti e felpe in un mix di stampe digitali. Immancabili le maxi magliette bianche con le campagne pubblicitarie firmate Oliviero Toscani. “Volevo creare una mostra in movimento per far vedere anche ai più giovani il carattere dirompente del lavoro di Oliviero, che è tutt’uno col Dna del marchio” commenta lo stilista, che dagli archivi tira fuori anche un abito maglia in tricot composto da tante piccole baby maglie.

Ai piedi sneakers, tacchi di vernice, zeppe platform e calzini a righe, tra i bestseller del brand, assieme a tutto il basic colorato. E un altro successo targato Benetton: il cappotto con le pecore venduto a 1.200 euro e che è andato a ruba. Non una fast fashion, dunque, ma un guardaroba di qualità a prezzi democratici. “All’inizio della collaborazione con Benetton ho realizzato modelli più estremi – spiega Jean-Charles de Castelbajac -. Ma la mia preoccupazione è sempre stata fare abiti che siano di livello e accessibili per tutti”.