Attacco petrolio, Riad: “Tutte le prove portano all’Iran” 

Attacco petrolio, Riad: Tutte le prove portano all'Iran

(Afp)

Pubblicato il: 18/09/2019 18:46

“Tutte le prove che abbiamo raccolto dai siti dimostrano che sono stati usati armamenti iraniani nell’attacco. Tutte le prove che abbiamo raccolto puntano all’Iran“. Lo ha detto in una conferenza stampa il portavoce del ministero della Difesa saudita nonché portavoce della coalizione a guida saudita che combatte contro i ribelli Houthi in Yemen, Turki al-Malki. “I missili da crociera usati” negli attacchi agli impianti petroliferi sauditi sono tecnologicamente “avanzati”, “abbiamo la data di produzione che è il 2019 – i Guardiani della Rivoluzione dell’Iran hanno questo tipo di armi”, ha aggiunto.

L’attacco contro gli impianti petrolieri sauditi, ha spiegato, “è stato lanciato da nord ed è fuori discussione che sia stato sponsorizzato dall’Iran. Stiamo lavorando per conoscere il punto esatto” da cui è partito. Il portavoce, che ha mostrato alcuni rottami dei droni e dei missili usati nell’attacco, ha sottolineato che “non è partito dallo Yemen nonostante gli sforzi dell’Iran di farlo apparire come tale”.

“Il regime iraniano ha attaccato gli impianti con 18 droni e sette missili cruise, tra cui tre caduti prima e che non hanno raggiunto la destinazione finale” ha spiegato il portavoce, aggiungendo che i missili utilizzati hanno una gittata di 700 chilometri, circostanza che indica che non sono stati lanciati dallo Yemen, ma da nord in direzione sud, dunque dall’Iraq e dall’Iran. Al-Malki ha inoltre sottolineato che “l’esito delle indagini dimostra che l’attacco è stato sistematicamente e intenzionalmente pianificato per distruggere le infrastrutture civili”.

Al-Malki ha quindi definito i raid contro i due impianti dell’Aramco “un attacco all’economia globale” e ha evidenziato che sono stati utilizzati 25 tra droni e missili. Il portavoce ha sostenuto che il regno saudita è in grado di “proteggere le sue infrastrutture”. “Questo attacco non è contro la Saudi Aramco o il regno di Arabia Saudita. E’ un’aggressione alla comunità internazionale – ha scandito – Un deliberato tentativo di danneggiare l’economia globale e l’industria dell’energia”.