Diabete, il lavoro conta: ecco le professioni più a rischio 

Diabete, il lavoro conta: ecco le professioni più a rischio

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Pubblicato il: 18/09/2019 11:39

Il rischio di diabete? Dipende anche dal lavoro che si fa. Autisti, lavoratori del settore manifatturiero e addetti alle pulizie sono i mestieri che espongono al maggior pericolo: per loro le chance di incappare nella ‘malattia del sangue dolce’ sono 3 volte maggiori rispetto, ad esempio, agli insegnanti universitari o ai fisioterapisti. E’ quanto emerge da un studio presentato al 55esimo Congresso dell’Associazione europea per lo studio del diabete (Easd) in corso a Barcellona, e pubblicato sulla rivista ‘Diabetologia’, da un team del Karolinska Institutet di Stoccolma.

A fare la differenza fra queste categorie, dicono gli autori, è la prevalenza di fattori di rischio legati allo stile di vita. E se fossero implementati interventi ad hoc sul posto di lavoro, ad esempio volti a ridurre il peso e aumentare l’attività fisica tra i dipendenti che svolgono queste professioni, si potrebbero ottenere importanti benefici per la loro salute.

Gli esperti, guidati da Sofia Carlsson dell’Institute of Environmental Medicine, si sono concentrati sull’associazione tra il rischio di diabete di tipo 2 e le 30 professioni più comuni. E’ stato sfruttato il registro della popolazione svedese per identificare tutti i cittadini svedesi nati tra il 1937 e il 1979. Fra questi, tra il 2001 e il 2013 sono state assunti sul posto di lavoro 4.550.892 persone e queste costituivano il campione dello studio. Ebbene, se la prevalenza complessiva del diabete nella popolazione attiva svedese nel 2013 risultava del 4,2% (5,2% negli uomini; 3,2% nelle donne), il dato variava dal 7,8% nei lavoratori manifatturieri di sesso maschile e dall’8,8% nei conducenti di autoveicoli, a solo il 2,5% negli scienziati informatici.

Fra le donne, la prevalenza del diabete era più alta tra le lavoratrici del manifatturiero (6,4%), le assistenti di cucina (5,5%) e le addette alle pulizie (5,1%) e la più bassa tra le dirigenti specializzate (1,2%). Un’analisi separata degli over 55 ha rivelato che, negli uomini, la prevalenza del diabete era del 14,9% nei lavoratori manifatturieri, del 14,2% nei conducenti di veicoli a motore e del 13,1% negli impiegati d’ufficio. Nelle donne di età superiore ai 55 anni, la prevalenza più elevata è stata osservata nelle operaie del manifatturiero (10,7%), nelle assistenti di cucina (8,7%) e nelle addette alle pulizie (8,3%).

L’incidenza del diabete standardizzata per età (cioè il numero di nuovi casi per 1.000 persone all’anno) è risultata complessivamente di 5,19 (6,36 negli uomini; 4,03 nelle donne); ma ancora una volta sono emerse notevoli differenze a livello di stato professionale. Tra gli uomini, l’incidenza è più alta tra i lavoratori del settore manifatturiero (9,41), i conducenti di autoveicoli (9,32), gli operatori di impianti mobili tra cui l’agricoltura (8,31), gli assistenti personali (8,17) e gli addetti ai trasporti (7,87); il più basso tra insegnanti universitari (3,44), architetti e ingegneri civili (3,83). Per le donne, l’incidenza è apparsa più alta tra le addette al manifatturiero (7,2), alle pulizia (6,18), alle cucine (5,65), fra le cameriere e le governanti (5,01), mentre il valore più basso è stato quello di fisioterapiste e igieniste dentali (2,20), scrittrici e artiste (2,27).