Sostenibilità: in Fondazione Cariplo seminario sulle sfide globali  

Sostenibilità, in Fondazione Cariplo seminario sulle sfide globali

Pubblicato il: 21/09/2019 09:53

Si è svolto a Milano, nella sede di Fondazione Cariplo, un seminario che ha coinvolto i membri della Commissione Centrale di Beneficenza, del Consiglio di amministrazione, del Collegio sindacale e lo staff dirigenziale.

In apertura Guntram Wolff, direttore dell’autorevole think tank belga Bruegel, ha illustrato le principali sfide globali e i megatrend che caratterizzeranno la società nei prossimi 15 anni. Tra i temi trattati i cambiamenti climatici, sostenibilità, biodiversità, impatto della tecnologia sul lavoro, coesione sociale, movimenti migratori, invecchiamento della popolazione.

A seguire, una riflessione di Luca De Biase, giornalista del Sole 24ore, sul tema delle “Connessioni”, intese come stimolo a osservare il contesto moderno, connotato da dinamiche complesse, anche generate dalla digitalizzazione.

Nella seconda parte, dopo l’introduzione del professor Gianpaolo Barbetta, responsabile dell’Osservatorio e Valutazione di Fondazione Cariplo che ha proposto una panoramica della filantropia e del ruolo delle fondazioni a livello globale, spazio alle testimonianze di due importanti fondazioni europee con cui Fondazione Cariplo collabora da anni: la portoghese Calouste Gulbenkian e la King Baudouin Foundation del Belgio.

Luis de Melo Jerónimo, direttore della Gulbenkian, ha condiviso l’esperienza, l’approccio strategico e la visione della sua fondazione, impegnata dal 1956 nei campi dell’arte, del sociale, della scienza e dell’istruzione con attività realizzate nella sede principale di Lisbona e nelle delegazioni di Parigi e Londra. In particolare, Jerónimo ha sottolineato l’importanza di continuare a sostenere l’innovazione sociale anche attraverso investimenti a impatto e venture philanthropy, in un’ottica di complementarietà rispetto alla tradizionale attività erogativa.

Luc Tayart de Borms, direttore generale della King Baudouin Foundation, ha tracciato il bilancio della pluridecennale esperienza della fondazione belga a sostegno della crescita e dello sviluppo del Terzo Settore. Ha inoltre evidenziato come, per la programmazione e il raggiungimento degli obiettivi a medio e lungo termine, sia importante mettere al centro e valorizzare il capitale umano e le relazioni, oltre al patrimonio finanziario e reputazionale.

”Nel costruire la programmazione futura, che mette al centro l’obiettivo di accorciare le distanze tra le diverse componenti delle nostre comunità, lo sguardo a ciò che accade altrove può essere generativo, aprire pensieri inediti, permettere azioni nuove. Manteniamo una grande attenzione sulle dinamiche e le esperienze nazionali, su cui ci confrontiamo costantemente all’interno dei gruppi di lavoro in Acri, l’associazione che riunisce le fondazioni di origine bancaria italiane” ha spiegato Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo, ”Abbiamo cominciato a impostare la nostra azione, fin dall’insediamento dei nuovi Organi a giugno, negli incontri delle specifiche commissioni Ambiente, Arte e Cultura, Servizi alla Persona e Ricerca Scientifica, consapevoli che il primo passo debba essere la conoscenza approfondita e la ricerca di una lettura condivisa. Vogliamo dare un contributo concreto per accorciare le distanze che si stanno dilatando tra le persone, i luoghi, le organizzazioni. Dobbiamo innanzitutto comprendere a fondo i problemi su cui desideriamo incidere e in seguito trovare soluzioni efficaci, convinti che occorra lavorare sempre di più insieme, collaborando con istituzioni, fondazioni, non profit e realtà profit. Ognuno facendo la propria parte su questioni che riguardano tutti e soprattutto con senso di responsabilità verso le generazioni future”.

Il seminario è il primo di una serie di appuntamenti in programma nei prossimi mesi, con l’obiettivo di mantenere una relazione e un ascolto costante di chi è impegnato ad affrontare le tematiche su cui la Fondazione Cariplo si confronta ogni giorno. Un confronto non solo con gli addetti ai lavori, ma anche con soggetti che possano condividere esperienze dal mondo delle istituzioni, aziende, media.

Un percorso coerente con una visione della Fondazione Cariplo che il Presidente Fosti riassume così: ”La Fondazione Cariplo opera in un territorio che la sua storia ha reso denso di opportunità e agisce sulle aree di disagio occupate da chi a tali opportunità non è in grado di accedere. Accanto ad aree di eccellenza culturale, scientifica, economica, permangono ambiti di povertà materiale e sociale. Aumenta il divario tra persone e territori che hanno accesso al benessere, alla cultura, a una buona qualità di vita, e persone che ne sono escluse. Così come sta crescendo il divario tra il centro delle città, le periferie e le aree interne, tra contesti ambientali più e meno vivibili, tra chi vive in condizione di fragilità e chi è in grado di cogliere le opportunità sociali, tra i bambini che praticano una vita sana e quelli che assistono inconsapevoli al peggioramento delle proprie condizioni, tra chi può ambire a un’esistenza migliore e chi ha disperatamente e implicitamente rinunciato al futuro. Coabitano nei nostri paesi e nelle nostre città persone che vivono a pochi metri o pochi chilometri le une dalle altre, ma lontanissime per opportunità, aspirazioni, possibilità di riconoscersi come parte dello stesso destino, costruttori di un futuro comune. Accorciare queste distanze è la condizione necessaria per permettere a chi vive nel nostro territorio di ricominciare a essere e sentirsi parte della stessa comunità. Per fare in modo che un territorio che, insieme ai suoi cittadini, nel corso degli anni ha saputo creare valore diffuso, non si impoverisca, non si ripieghi, ma sia sempre più inclusivo e generativo di soluzioni”.