Conte: “A Malta svolta storica, Salvini non sia geloso” 

Conte: Malta dimostra che litigi non portano risultati

(Fotogramma)

Pubblicato il: 24/09/2019 08:41

“Il vertice di ieri a Malta ci insegna che gli atteggiamenti inutilmente litigiosi, sterilmente oppositivi e puramente provocatori fanno contenta l’opinione pubblica italiana, ma spesso non portano nessun risultato concreto“. Lo afferma, in un’intervista con il Corriere della Sera, Repubblica, la Stampa e il Fatto quotidiano, il premier Giuseppe Conte riferendosi all’accordo che si è raggiunto nel vertice sull’immigrazione a Malta. Per Conte si è trattato di “una svolta storica”.

La difesa dei nostri confini territoriali resta una nostra priorità, non dobbiamo rinunciare al diritto di regolare gli ingressi nel nostro Paese e a combattere l’immigrazione clandestina – sottolinea Conte – I decreti Sicurezza restano in vigore, non li dismettiamo: nell’accordo di governo con il Partito democratico abbiamo solo concordato di recepire i rilievi del presidente della Repubblica. Da parte nostra resterà la massima attenzione ai comportamenti delle navi che effettuano operazioni di search and rescue: non saranno tollerati comportamenti anomali, come quello di spegnere il transponder per oscurare la loro posizione nelle acque internazionali. Dobbiamo pretendere da loro comportamenti trasparenti e massimamente corretti”.

“La prima premessa da fare – spiega Conte a Il Fatto- è che c’è la massima determinazione a evitare che questo accordo possa avere un pull factor, ovvero incentivare nuovi sbarchi. Ma a Malta abbiamo ottenuto aperture finora impensabili, che per la prima volta possono davvero farci dire che ‘chi sbarca in Italia, sbarca in Europa’: la prima è che il meccanismo che stiamo per avviare inquadra tutti i migranti come richiedenti asilo, senza distinzione in base ai Paesi di provenienza. L’altra è che il ‘porto sicuro’ non è più necessariamente quello più vicino: si apre alla prospettiva, sempre su base volontaria, che possano essere individuati porti alternativi”.

Sull’ipotesi che i migranti possano arrivare, per esempio, anche a Marsiglia, Conte sottolinea: “Non voglio entrare nei dettagli, dico che abbiamo ricevuto dai Paesi che hanno partecipato al vertice grande disponibilità a condividere integralmente gli effetti di questo accordo. Preciso anche che si tratta di un testo aperto anche a tutti gli altri Paesi dell’Unione europea che ieri non erano a Malta”.

“Sicuramente chiederò a Guterres di potenziare l’intervento dell’Onu in Libia, di potenziare e investire nei diritti umani dei centri di detenzione. Siamo in una situazione delicata, di guerra, ma il controllo delle coste sta funzionando. Stiamo cercando in tutti i modi di rafforzare la Guardia costiera libica”, assicura Conte al Corriere della Sera.

“E ancora, i rimpatri: saranno più efficienti – dice a La Repubblica – In quattro settimane si deciderà se operare o meno un rimpatrio. Vedrete che nelle prossime settimane tireremo fuori qualcosa di nuovo”. Sui migranti recuperati dai libici che spesso finiscono in veri e propri centri di detenzione, “sono consapevole che molti sono in condizioni difficoltose nei centri di detenzione in Libia. Noi dobbiamo intervenire. A Guterres chiederò di potenziare l’intervento perché questi centri di protezione internazionale siano sempre migliori e tutti lì siano trattati in modo decoroso”.

Se ci fosse un altro caso Carola, quale sarà l’atteggiamento italiano? “Non mi piace parlare di singoli casi – afferma Conte sulle pagine della Stampa – Non faremo differenza se un natante italiano o straniero dovesse investire un’imbarcazione della Guardia di Finanza. Ne risponderebbe di fronte alle legge. La Rackete di turno non si potrà sottrarre alle regole solo perché guida una nave delle Ong”.