Manca personale niente lezioni, mamme in corteo a Ustica  

Manca personale niente lezioni, mamme in corteo a Ustica

Immagine di repertorio

(Fotogramma)

Pubblicato il: 24/09/2019 18:37

Mamme in corteo a Ustica. Insieme ai loro figli scenderanno in piazza domani per protestare contro “un diritto negato”, quello all’istruzione. Nell’isola del Palermitano mancano il personale Ata e alcuni insegnanti e così la scuola resta chiusa. Niente lezioni per i 115 studenti di ogni ordine e grado costretti a restare a casa. “Negli ultimi anni abbiamo assistito a un continuo indebolimento della nostra istituzione scolastica. I motivi sono tanti, troppi per la nostra piccola comunità”, dicono i consiglieri di minoranza di Ustica, Renato Mancuso, Vittoria Salerno e Tania Licciardi, che oggi hanno depositato una richiesta. “Chiediamo un consiglio comunale straordinario e urgente in seduta aperta perché la nostra comunità non è più disposta a tollerare che venga negato uno dei diritti fondamentali della Costituzione: ‘La scuola è aperta a tutti'” dicono.

In passato, “seppur tra mille difficoltà, e soprattutto con la collaborazione tra presidi e personale docente, che si sono avvicendati negli anni, famiglie e istituzioni locali in un modo o nell’altro si è riusciti a garantire il diritto allo studio”, ricordano, sottolineando che “ogni anno che passa è sempre peggio e quest’anno abbiamo superato il limite”. Per protestare contro il diritto negato all’istruzione per i loro figli domani le mamme scenderanno in piazza. Alle 8 è previsto un concentramento davanti al scuola Favaloro in largo Padiglione. Da qui il corteo di mamme e studenti percorrerà le piazze Umberto I e Capitano Vito Longo per arrivare alla sede centrale della scuola in via Petriera. “Siamo impotenti di fronte a una richiesta di attuazione di un sacrosanto diritto che si scontra con l’applicazione della legislazione vigente che non è adatta alla nostra piccola realtà e alle innumerevoli piccole realtà che popolano la nostra nazione”, aggiungono Mancuso, Salerno e Licciardi.

“La nostra comunità non è più disposta a tollerare che gli venga negato uno dei diritti fondamentali. Non ci fermeremo fino a quando nella nostra isola non sarà garantito un diritto per tutti i nostri ragazzi“, concludono.