“Scopri tutto su Biden”, Trump e il favore chiesto a Zelensky  

Trump e quel favore chiesto a Zelensky: Tutto quello che puoi scoprire su Biden

(Afp)

Pubblicato il: 25/09/2019 19:05

Una conversazione amichevole, come ripete da giorni Donald Trump, durante la quale il presidente non usa mai la parola “indagine”, ma insiste più volte nel chiedere a Volodymyr Zelensky di “fare tutto il possibile” per “vedere quello che puoi sapere” sulla vicenda di Joe Biden e del figlio. “Vorrei che ci facessi un favore” esordisce il presidente americano – secondo quanto si legge nella trascrizione dell’ormai famosa telefonata del 25 luglio diffusa oggi dalla Casa Bianca– rivolgendosi al presidente ucraino che qualche settimana si era visto bloccare i 250 milioni di dollari di aiuti militari americani.

Prima ancora di parlare di Biden, Trump parla della sua antica ossessione, la madre delle “cacce alle streghe”, il Russiagate: “Vorrei che tu scoprissi quello che è successo con tutta la situazione in Ucraina, parlano di Crowdstrike, il server dicono che sia in Ucraina”. Crowdstrike è la società di cybersicurity a cui si rivolse la campagna di Hillary Clinton dopo gli attacchi hacker e che avrebbe steso – secondo una tesi complottista che Trump sembra fare propria – il rapporto poi diventato la base dell’inchiesta Fbi sfociata nel Russiagate.

A questa prima sollecitazione, l’attore tv diventato presidente risponde dando ovvie rassicurazioni sull’amicizia e la disponibilità alla cooperazione di Kiev. E poi aggiunge: “Garantisco come presidente dell’Ucraina che tutte le indagini saranno fatte in modo aperto ed onesto, questo posso garantirlo”, usando lui la parola indagine, investigation che – come insiste nel dire la Casa Bianca difendendo la completa innocenza dello scambio di battute tra i due leader – Trump non usa mai esplicitamente.

Ed è Zelensly a fare riferimento per primo a Rudy Giuliani, l’avvocato personale di Trump che emerge sempre più come il regista del Kievgate. “Uno dei miei assistenti ha parlato con Mr Giuliani recentemente ed noi speriamo che possa venire presto qui in Ucraina per incontrarci”, dice il presidente ucraino, riferendosi all’incontro che l’ex sindaco di New York, che da mesi insisteva pubblicamente sulla necessità di avviare un’inchiesta sulle pressioni fatte sul governo di Kiev da Biden per proteggere il figlio, aveva avuto con un suo collaboratore a Madrid.

“Mr. Giuliani è un uomo molto rispettato, è stato sindaco di New York, un grande sindaco, e vorrei tu parlassi con lui. Rudy sa molto di quello che è successo ed è un tipo molto capace. Se tu potessi parlare con lui sarebbe grande“, è la replica immediata di Trump che insiste più volte, almeno cinque, nella sua richiesta che Zelensky parli con Giuliani.

Trump non dice mai esplicitamente di che cosa debba, con tanta urgenza, parlare Zelensky con il suo avvocato, ma dalle sue parole appare evidente quello a cui sta pensando: “Ci sono molte discussioni sul figlio di Biden, che Biden ha fermato l’inchiesta e molte persone vogliono che capire, così qualsiasi cosa tu possa fare con il Procuratore generale sarebbe grande. Biden se ne è andato in giro vantandosi di aver fermato l’inchiesta, così se puoi verificare…Mi sembra orribile”.

Trump infatti, e questo finora non era mai emerso, insiste anche perché il presidente ucraino parli con William Barr, il ministro della Giustizia che è anche il procuratore generale negli Stati Uniti. “Bene, ti ringrazio, dirò a Rudy ed all’attorney general Barr di chiamarti, grazie ancora, quando vuoi venire alla Casa Bianca, sentito libero di chiamare, dacci una data e noi ci lavoriamo”, concludeva la telefonata Trump.