Staminali, Famicord: “Cordoni di famiglie italiane sono al sicuro”  

Staminali, FamiCord: Cordoni di famiglie italiane sono al sicuro

(Fotogramma)

Pubblicato il: 27/09/2019 15:23

FamiCord “ha avuto da Cryo-Save Ag l’incarico di stoccare nei propri laboratori in Polonia, che rispettano i più elevati e rigorosi standard di qualità, circa 300 mila campioni da tutta Europa, di cui alcune migliaia dall’Italia. Vogliamo quindi rassicurare queste famiglie che i loro campioni sono al sicuro. Sul nostro sito FamiCord.eu sono disponibili tutte le informazioni utili e un form attraverso il quale i genitori possono richiedere notizie specifiche del proprio campione”. Lo ha spiegato Tomasz Baran, medico e componente del Board di FamiCord Group, banca leader in Europa nella conservazione del cordone ombelicale e delle cellule staminali cordonali, in un incontro oggi a Roma, dopo il fallimento della società Cryo-Save.

L’invito a tutti coloro che hanno bisogno di avere informazioni sul proprio campione di cellule staminali cordonali – è stato spiegato – è compilare il form disponibile sul sito https://famicord.eu/contact-with-famicord. FamiCord contatterà quanti avranno compilato il form per fornirgli tutte le informazioni riguardanti il proprio campione.

A poco più di 30 anni dal primo trapianto di sangue cordonale, la sua efficacia nel trattamento di numerose patologie, di cui molte infantili, è dimostrata da un numero crescente di studi scientifici e clinici, sostiene il gruppo FamiCord. Risultati molto promettenti si sono raggiunti, per esempio nel trattamento dell’autismo e delle paralisi cerebrali, gravi patologie neurologiche per le quali fino ad oggi non esistevano cure alternative efficaci.

Due settimane fa alla conferenza Cord Blood Connect a Miami medici, ricercatori e banche del cordone ombelicale hanno discusso degli ultimi risultati raggiunti. Il messaggio che è emerso è chiaro e forte: ogni genitore dovrebbe considerare di donare o conservare il cordone ombelicale del proprio figlio alla nascita. Purtroppo, ancora oggi in Italia il cordone ombelicale viene buttato via con gli scarti ospedalieri nel 95% dei casi. Ciò significa che meno di un genitore italiano su 10 prende in considerazione l’opportunità di conservare questo prezioso materiale biologico.

Eppure – ricorda FamiCord – esiste una risoluzione firmata dal Parlamento europeo già nel 2012 sulla donazione volontaria di tessuti e cellule che sancisce che i cittadini debbano essere informati di tutte le opzioni esistenti relative alla donazione del sangue cordonale alla nascita inclusa la conservazione in banche private o pubbliche, con un invito agli Stati membri a migliorare la tutela dei diritti dei genitori al consenso informato e alla libertà di scelta.

Oggi la valenza di questa scelta e la sicurezza e affidabilità delle banche del cordone ombelicale sono però al centro di crescenti polemiche e speculazioni. “Siamo fermamente convinti dell’importanza di promuovere un maggiore accesso alla conservazione o alla donazione del sangue cordonale – afferma Baran – alla luce delle crescenti evidenze scientifiche che ne attestano i potenziali benefici terapeutici per la salute della famiglia. Riteniamo che un’alleanza tra pubblico e privato sia essenziale per poter mettere al servizio dei genitori italiani che vogliono avvalersi di questa importante opzione le migliori soluzioni di crioconservazione”.