Manovra, tensione sull’Iva  

Manovra, tensione sull'Iva

(Foto Fotogramma)

Pubblicato il: 29/09/2019 08:29

A poche ore dal varo della nota di aggiornamento al Def, domani sul tavolo del Consiglio dei ministri, il governo ragiona e lavora sulle ipotesi per una manovra che sia “espansiva“. Con un impegno preso che è “solenne” ha detto il premier Giuseppe Conte: disattivare “le clausole di salvaguardia dell’Iva. E’ un capitolo importante”, “parliamo di 23 miliardi. Li dobbiamo mettere sul tavolo perché non dobbiamo consentire l’aumento dell’Iva”. “Stiamo lavorando a qualche rimodulazione – ha aggiunto Conte – ma con beneficio per gli italiani”.

Il presidente del Consiglio ha rilanciato il “patto sociale” con gli italiani: “Ci stiamo lavorando”, ha detto Conte, aggiungendo che ci saranno incentivi a “usare la moneta elettronica, le carte, ma questo non significherà che pagherete di più”. Il presidente ha parlato di “meccanismi premiali” con “vantaggi in termini di alleggerimento della pressione fiscale”.

La levata di scudi contro l’ipotesi di interventi sull’Iva è generale. A partire dalle associazioni: Confcommercio e Confesercenti hanno messo le mani avanti contro le voci di eventuali balzelli allo studio del governo per trovare la difficile quadra dei conti nella Legge di Bilancio. “L’economia del nostro Paese è ormai da tempo sostanzialmente in una condizione di crescita zero e richiede una riduzione netta della pressione fiscale complessiva – attacca Confcommercio – sarebbero dunque errate tanto scelte di incremento delle aliquote Iva con un impatto economico certamente recessivo, quanto operazioni di scambio compensativo tra più imposte indirette e meno imposte dirette con un impatto fiscalmente regressivo”. Bene gli incentivi ai pagamenti elettronici ma sonora bocciatura della ‘tassa’ sul cash.

Sul versante della crescita il panorama non è dei migliori e le proiezioni per il prossimo anno non dovrebbe superare lo 0,5%, con un ribasso rispetto ad aprile (pil programmatico allo 0,7%) e in linea con gli istituti internazionali. Il 2019 dovrebbe invece chiudere con una crescita al lumicino, se non piatta. Il tutto dovrà anche tenere conto del ribasso della crescita 2018 da parte dell’Istat dei giorni scorsi dal precedente +0,9 a 0,8%. Quanto al deficit, si punterebbe ad un livello intorno al 2,2%, (il 2019 dovrebbe invece chiudersi al 2%) a patto però di ottenere qualche deroga legata alla flessibilità Ue per poter sterilizzare le clausole Iva e reperire le risorse per il primo step di riduzione del cuneo.

Su tutto questo aleggia la pesante ombra dei dazi contro le merci europee che gli Stati Uniti vorrebbero imporre. Una decisione che “ci farebbe molto male, per cui posso assicurare che ha la massima attenzione del Governo e la mia personale””, sottolinea Conte aggiungendo che “siamo in un quadro di negoziato in cui gli Stati Uniti difendono i loro interessi nazionali e come sempre anche noi. Quindi non è facile intervenire a far pesare specifiche considerazioni, ma ce la metterò tutta”.

Sul fronte del pacchetto anti-evasione torna sul tavolo anche l’idea di una lotteria sugli scontrini, formula applicata anche da Portogallo e Malta con discreto successo. Tra le misure, prende piede il progetto di azzerare le commissioni per gli acquisti con la carta di credito per i negozianti e incentivare l’uso delle card elettroniche da parte dei clienti.

Dal canto suo il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, in un post su Facebook sottolineando che bisogna “ricostruire fiducia nel Paese“, ritiene che “con la prossima legge di Bilancio bisognerà pagare i debiti fatti da Salvini e iniziare a costruire l’Italia del futuro. Un’Italia più giusta, con maggiori investimenti nella sanità, nella scuola pubblica, negli asili nido. Bisogna alzare gli stipendi a partire da quelli bassi e medi tagliando le tasse sul lavoro”. E ancora “bisogna combattere più efficacemente l’evasione fiscale, incentivando i pagamenti elettronici e tracciabili”.