Deficit al 2,2% nel 2020, stop aumento Iva  

Deficit al 2,2% nel 2020, stop aumento Iva

Pubblicato il: 30/09/2019 20:41

Stop all’aumento dell’Iva e deficit al 2,2% nel 2020. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla Nota di aggiornamento al Def. “Io ho chiesto la fiducia su 29 punti programmatici, su un progetto politico molto articolato”, e il governo è al lavoro “già da quest’anno, non possiamo rinviare. Progettiamo, già con questa manovra, di avviare la digitalizzazione, la semplificazione burocratica, la svolta verde, il taglio del cuneo fiscale e abbassare tasse… Non faremo tutto il primo anno, ma abbiamo già impostato molte di queste riforme” assicura il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

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Per il 2020 ”abbiamo individuato il deficit al 2,2%” che ”definisce rispetto a tendenziale una manovra espansiva di 0,8 punti” spiega il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Anche se il governo Conte, nella trattativa con Bruxelles, spera di spuntare il 2,3%, a quanto apprende l’Adnkronos, aumentando così le risorse a disposizione del governo.

La manovra 2020 saràdi circa 29-30 miliardi di euro, sostenuta in parte attraverso l’utilizzo dei margini di flessibilità” dice il ministro dell’Economia in conferenza stampa. ”Lo scenario di finanza pubblica – riferisce – ci consente di correggere al rialzo il quadro di crescita. Con prudenza individuiamo una crescita nel 2020, con la manovra, dello 0,6% del Pil”. Una manovra che costituisce ”una base solida per un programma ambizioso, che deve fare i conti con un’eredità impegnativa sia dal punto di vista del quadro internazionale che dal punto di vista delle ripercussioni di stagioni tortuose nel quadro politico”, una manovra che avrà “l’effetto positivo di una riduzione del tasso di disoccupazione”. ”Nelle varie ipotesi – spiega ancora – esistono anche degli scenari di rimodulazione che complessivamente non aumentano l’Iva”.

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L’Italia avrebbe dovuto fissare il deficit-pil 2020 all’1,4%, contro il 2,2% strappato nella trattativa con la Ue, 0,8 punti percentuali in più. In termini assoluti vuol dire oltre 14 miliardi di flessibilità sui conti. Risultato conseguito grazie alla credibilità in Europa del ministro Gualtieri. Questo margine di manovra aggiuntivo permette così al governo di procedere a una manovra moderatamente espansiva, incluso il taglio del cuneo fiscale e gli aiuti alle famiglie.

“Il consolidamento di bilancio del prossimo triennio avrà come obiettivo prioritario evitare l’inasprimento della pressione fiscale prevista dalla legislazione vigente” evidenzia il ministro dell’Economia nella bozza della Nadef. “In questo primo esercizio – aggiunge – oltre ad evitare l’aggravio di 23 miliardi di Iva sui consumi e da ultimo sulla crescita e l’occupazione, l’esecutivo intende iniziare ad alleggerire il carico fiscale sul lavoro, rifinanziare gli investimenti pubblici e facilitare l’accesso delle famiglie all’istruzione prescolare”.

La lotta all’evasione fiscale porterà nelle casse dello Stato quasi 7 miliardi di euro. ”Le nuove misure di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali – è scritto nella bozza – nonché interventi per il recupero del gettito tributario anche attraverso una maggiore diffusione dell’utilizzo di strumenti di pagamento tracciabili” porteranno a un ”incremento totale del gettito pari a 0,4% del Pil”, pari a quasi 7 miliardi di euro.

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